“Zona di contatto” è lo spettacolo conclusivo del progetto “Teatro e autobiografia” di Asja Lacis Aps, realizzato in collaborazione con l’assessorato alle Politiche e culture di genere del Comune di Ravenna, che debutterà alle Arteficerie Almagià sabato 1 aprile alle 21, con la regia di Anita Guardigli e Carla Scala. L’ingresso è gratuito.
Per Asja Lacis “Zona di contatto” è una metafora del teatro, cioè uno spazio simbolico di incontro, reso ancor più necessario a seguito il distanziamento sociale dovuto alla pandemia. In scena le narrazioni del prendersi cura: di sé, dei bisogni e desideri propri e altrui, degli spazi comuni; un sapere che le donne hanno coltivato nei secoli, oltre al crescente impegno in altri ruoli. La cura, testimoniata sul palco, non è quella medicalizzata, ma quella dello sguardo, della vicinanza dei corpi e delle relazioni. Il contatto umano, spiega Asja Lacis, che l’arte teatrale sin dalle sue origini ha veicolato nella condivisione delle narrazioni è un messaggio ancora vivo per auspicare un coinvolgimento e una crescente consapevolezza in cui uomini e donne possano assieme fare la propria parte. “Zona di contatto” cita lo spettacolo di Pina Bausch, famosa coreografa ideatrice del teatro danza.