La Regione chiarisca la sua posizione sulla proposta di Piano territoriale del Parco della Vena del gesso romagnola, in particolare sulla cessazione dell’attività estrattiva. Lo chiede Silvia Zamboni (Europa Verde) con un’interrogazione in cui sottolinea che “l’assenza di indicazioni potrebbe consentire l’allargamento della cava di Monte Tondo rispetto al Piae (Piano infraregionale delle attività estrattive) vigente e, di conseguenza, compromettere la candidatura a patrimonio Unesco di questo territorio di pregio naturalistico”.
“Il 4 maggio scorso -ha ricordato la consigliera- si è tenuta un’assemblea pubblica a Faenza nel corso della quale la Federazione speleologica dell’Emilia-Romagna ha espresso forti preoccupazioni in merito all’esito della candidatura di questi territori a patrimonio mondiale dell’Unesco a causa del rischio di allargamento dell’area di estrazione del gesso. La recente alluvione in Emilia-Romagna ha evidenziato la fragilità del nostro territorio, reso ancora più vulnerabile dagli effetti del cambiamento climatico e del consumo di suolo. I fenomeni meteo estremi, sempre più frequenti, ci impongono di rivedere le politiche di gestione del territorio per favorirne la resilienza”.