Anche Vivi Ravenna Verde si schiera contro il Jova Beach party in programma a Marina di Ravenna a luglio. Come Italia Nostra, Vivi Ravenna Verde punta il dito contro il Comune di Ravenna per aver autorizzato l’abbattimento di 65 m di tamerici in vista del doppio concerto di Jovanotti.
«Questo è solo l’ennesimo atto inqualificabile che si aggiunge agli altri costantemente e impunemente posti in essere dalla nostra Amministrazione, ma ciò che lascia maggiormente perplessi è la giustificazione pubblicata dall’assessore Giacomo Costantini che ha dichiarato: “Intanto non parliamo di piante autoctone, ma di tipo africano…. E poi Le tamerici di Marina di Ravenna sono state rimosse, radici comprese, e verranno riposizionati a Lido di Dante o a Lido Adriano” e infine che “Con il parco marittimo pianteremo elementi tipici, mentre con l’entourage di Jovanotti abbiamo stabilito delle compensazioni ambientali molto favorevoli.”
Se le piante, a suo dire, non sono autoctone non lo diventeranno neppure se piantate a Lido di Dante o Lido Adriano, inoltre da un sopralluogo effettuato risulta che le radici non sono state affatto espiantate e, infine, il Comune ha violato il divieto di abbattimento di alberi per tutelare la nidificazione.» fa notare l’associazione ambientalista
«Si ricorda che l’art. 5.2 del Regolamento Comunale del verde in merito a: Abbattimenti realizzati dal Comune di Ravenna così dispone: “I casi in cui è possibile abbattere alberature sono: a. albero pericolante e/o con problematiche fitosanitarie che lo rendano pericoloso b. danni oggettivamente riscontrabili a strutture e/o impianti tecnologici c. eccessiva densità di impianto limitatamente agli alberi soccombenti d. ristrutturazione di aree verdi, alberate, etc e. lavori pubblici. Fatti salvi i casi di necessità e urgenza, gli abbattimenti non dovranno essere eseguiti nel periodo compreso tra marzo e luglio in cui avviene la riproduzione dell’avifauna.”
Dove è qui l’urgenza se non quella di distruggere ogni ostacolo al concerto di Jovanotti?»
Vivi Ravenna Verde, poi, non concorda poi sul fatto che le tamerici africane non sarebbero autoctone: «il Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste ne identifica l’Italia come zona di presenza certa. Inoltre, “Le tamerici vengono da secoli coltivate sulle coste del Mediterraneo; grazie al fatto che ben sopportano i venti e l’acqua salmastra, vengono spesso impiegate per la creazione di siepi frangivento nelle zone costiere.” Si chiede fermamente che l’Amministrazione Comunale sia rispettosa dell’ambiente, della spiaggia, delle fragilità delle nostre coste perché il danno fatto non può essere ripagato, tantomeno da chi pensa solo al proprio interesse e sfrutta il territorio per il proprio lucro personale.»
Per la realtà ambientalista: «Siamo ancora in tempo a dire NO al Jova beach “death” party che, alla fine dello show, come è stato per altre località marittime che lo hanno ospitato in passato, lascerà più che altro danni al territorio di tutti, per il lucro di pochi.»