In occasione dell’evento tenutosi a Ravenna il 26 luglio organizzato da “Cambia la Terra” – “La Compagnia del Suolo” volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’inquinamento e del consumo del suolo, Vivi Ravenna Verde (VRV) ha inviato oggi una richiesta al Comune di Ravenna chiedendo il rispetto degli obiettivi della Commissione Europea sulla strategia del suolo.
Il Commissario Ue per l’ambiente Virginijus Sinkevičius ha detto che “Il suolo è una risorsa importantissima: trattiene CO2, purifica l’acqua e nutre le piante.”
Secondo l’ISPRA un terzo del suolo italiano risulta degradato, e ogni anno se ne perdono circa 50km2 a causa dell’urbanizzazione.
“Purtroppo, la città di Ravenna sembra allontanarsi sempre di più dagli obiettivi comunitari del Green Deal che includono il miglioramento della qualità dell’aria: riduzione del 55 % del numero di morti premature per inquinamento atmosferico e del suolo: riduzione del 50 % di perdite di nutrienti e uso di pesticidi chimici” afferma il gruppo apartitico indipendente Vivi Ravenna Verde.
“Dopo il rapporto Ispra 2021 sul consumo del suolo secondo il quale è il comune di Ravenna a guidare la triste classifica in Emilia – Romagna con ben 64 ettari di campagna persa in un solo anno, altro dato allarmante è quello Istat sugli inquinanti in agricoltura: nella Provincia di Ravenna nel 2019 è stato usato quasi 1/3 di tutti i funghicidi, insetticidi, acaricidi e principi attivi vari (5.751.735 kg) di tutta L’Emilia-Romagna (18.317.161 kg.) ovvero quasi 36 kg di pesticidi per ogni ravennate inclusi i neonati” prosegue Vivi Ravenna Verde.
“A livello regionale, quasi la metà degli erbicidi classificati come molto tossico e/o tossico risultano utilizzati nella Provincia di Ravenna con ben 47.041 kg sui 114.694 kg a livello regionale! Il poco suolo rimasto a Ravenna è inquinato e diminuisce a causa della cementificazione: ogni giorno, nel comune di Ravenna nel 2020 sono stati consumati circa 1753 mq di suolo (rapporto ISPRA)” afferma il gruppo Viva Ravenna Verde.
“La situazione è ormai insostenibile, dal PRG del 2003 (Piano Strutturale Comunale) ancora in essere, ad oggi i c.d. progetti di cui all’art. 18 Legge Regionale 20/2020 ovvero scaturiti da accordi fra il Comune e i soggetti privati sarebbero circa 28 di cui 11 in città (Antica Milizia, Agraria, De Andrè, Ipercoop, Dismano, Porto Fuori, ecc.) 6 nel litorale (CasalBorsetti, Punta Marina, Lido Adriano, di Dante, di Classe, ecc.) e 11 nel forese (S. Alberto, Savarna, Piangipane, S. Michele, Fosso Ghiaia ecc.). Spesso i terreni vengono concessi ai privati per la realizzazione di centri commerciali, che stanno sorgendo in numero e velocità preoccupanti in danno delle attività commerciali esistenti” continua Vivi Ravenna Verde.
“VRV chiede se è stato fatto uno studio sul bacino di utenza della città prima di autorizzare nuovi centri commerciali (v. ad. es l’ecomostro Teodora) e se a Ravenna ci sia davvero necessità di tutti questi enormi centri commerciali. La risposta a parere di Vivi Ravenna Verde è NO. Si ricorda che Ravenna è fra le prime 100 città più inquinate d’Europa. VRV chiede un nuovo piano edilizio a consumo del suolo allo zero percento, senza deroghe, invitando il Comune ad avviare una consultazione cittadina come fatto dalla Commissione EU sulla Strategia per il Suolo” afferma Vivi Ravenna Verde.
“Inoltre, VRV auspica che il Comune possa virtuosamente distinguersi disponendo la gestione del verde pubblico e della pineta del litorale con tecniche biologiche, coinvolgendo anche le aziende locali, in modo da valorizzare il territorio, tutelare l’ambiente, incentivare economia locale e turismo perché troppo spesso si confonde il verde con l’abbandono e questo danneggia la città (si pensi ai parchi esistenti a Ravenna privi di alberi e con erba secca). VRV conclude dichiarandosi disponibile ad un confronto diretto portando il proprio contributo per migliorare la città” conclude Vivi Ravenna Verde.