Alessandro Vitali, dirigente de Il Popolo della Famiglia a Faenza, entra nel merito della ricostruzione del ponte delle Grazie: “I faentini – afferma Vitali – si stanno interrogando sulle modalità in cui verrà eseguito il ripristino di uno snodo di collegamento fondamentale con il centro storico, ovvero il Ponte delle Grazie. Danneggiatosi in maniera permanente a seguito dell’alluvione, ora l’accesso è consentito al solo traffico pedonale e ciclabile. Non dimentichiamoci che per un breve lasso di tempo la circolazione era stata consentita nei due sensi di marcia anche al traffico veicolare, nota non di poco conto dal punto di vista della sicurezza, visto e considerato che poi tale passaggio è stato inibito. Visto e considerato l’imminente avvio delle scuole, il traffico, con la chiusura del Ponte, ne risentirà pesantemente. Tuttavia  questo probabilmente è solo uno dei tanti aspetti. A farne maggiormente le spese – prosegue Vitali – è un intero quartiere, quello del Borgo Durbecco, provato dalle alluvioni ed isolato dal centro storico della città.

Come Popolo della Famiglia Faenza ci chiediamo allora quali soluzioni si vogliano adottare, se tra le risorse stanziate dal governo vi sono quelle necessarie per la ricostruzione, se Comune e Regione hanno aperto un bando per la progettazione e poi realizzazione di un nuovo ponte. Apprendiamo dalla stampa che molto probabilmente sarà costruito un ponte Bailey, di tipologia militare, in acciaio, circa 800 Mila euro il costo complessivo, ad un solo senso di marcia verso il centro storico. Si potrebbe dire che temporaneamente è indubbiamente avere una sola corsia piuttosto che niente. Tuttavia occorre avere una visione a più largo respiro. Per costruirlo nuovo e funzionante a pieno regime servono milioni: in tal senso l’arrivo di Paolo Gentiloni lo scorso fine settimana potrebbe avere sensibilizzato l’Europa, riuscendo ad accedere ad una serie di fondi che possono essere messi a disposizione per la ricostruzione. I tempi burocratici però quanto saranno lunghi? E soprattutto, sarà possibile per Faenza disporre di quelle risorse?

Quello che riteniamo fondamentale – conclude Vitali – è ripristinare al meglio la connessione al centro storico con un progetto serio, eseguendo i lavori una volta sola e per sempre. Abbiamo negli occhi impresso quanto successo qualche giorno fa a Borgo Rivola. Fare le cose velocemente e male sarebbe l’ennesimo sfregio ad una comunità in ginocchio.

Perché ricordate,  nessuna alluvione o altro fenomeno meteorologico di grande portata,  potrà mai battere la stupidità umana.”