L’ha scelta a caso per strada e scaraventata giù dalla bicicletta, l’ha afferrata per il collo, l’ha trascinata, le ha tappato la bocca e l’ha spogliata.
Infine prima di allontanarsi si è tenuto i vestiti di lei – mai recuperati – costringendola a rincasare seminuda, dopo essere stata soccorsa dai Carabinieri.
Per quanto accaduto la notte del 16 luglio scorso a Faenza, nel Ravennate, un 28enne di Imola, nel Bolognese, finora incensurato e disoccupato, è finito in udienza preliminare davanti al Gup, Sabrina Bosi, del Tribunale di Ravenna per rispondere di violenza sessuale e di lesioni: la prognosi per la giovane fu di un paio di settimane.
La ragazza si è costituita parte civile con l’avvocato Fabrizio Albonetti quantificando i danni subiti, come da propria indagine peritale, in quasi 190 mila euro. La difesa – avvocati Mauro Faccani ed Elena Ragazzini – ne ha offerti per ora 8 mila chiedendo rito abbreviato e un vaglio psichiatrico, accolto dal giudice, sulle condizioni del 28enne, che sarebbe seguito dal Sert.
L’imputato, tuttora ai domiciliari su applicazione di una ordinanza cautelare, era stato individuato il giorno dopo i fatti dai Carabinieri coordinati dal Pm Silvia Ziniti. Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, era emerso che con l’auto aveva cambiato direzione vedendo la ragazza pedalare e l’aveva seguita per lungo tempo.
Nell’interrogatorio aveva in buona sostanza ammesso il fatto spiegando di essere arrivato a Faenza per vedere alcuni amici e precisando di non capacitarsi come si fosse trovato a un certo punto lì con quella giovane. Lei nella denuncia aveva detto di avere temuto di essere uccisa descrivendo l’aggressore come lucido e determinato. Quest’ultimo ha anche menzionato degli abusi sessuali subiti a sua volta in passato. Il giudice per l’udienza preliminare ha quindi disposto una consulenza tecnica (ANSA).