Salone Estense della Rocca di Lugo affollata come non mai per il workshop ‘Progetto Bolé – La valorizzazione del nostro Trebbiano, vitigno principe della provincia di Ravenna’ promosso da Coldiretti Ravenna in collaborazione con Caviro e Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese.
Dopo i saluti del sindaco di Lugo Davide Ranalli, l’incontro, moderato dal Direttore Coldiretti Ravenna Walter Luchetta, è stato introdotto dal Presidente Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte che ha sottolineato “l’importanza di un progetto che ha nell’aggregazione e nell’innovazione i propri punti di forza e che Coldiretti ritiene vitale sia per lo sviluppo della viticoltura romagnola e ravennate sia per le ricadute reddituali che può garantire alle aziende agricole”.
Auspicando che “queste alleanze sinergiche nella cooperazione si possano replicare anche per altre colture fondamentali del nostro territorio, a partire dal kiwi, Dalmonte ha poi ceduto la parola a Giordano Zinzani, Presidente del Consorzio di Tutela Vini di Romagna, l’Ente che ha curato il Disciplinare della nuova Doc Spumante Romagna a marchio Novebolle, attualmente al vaglio della Commissione Vini del Ministero: “La nuova Doc ha radici storiche pur guardando al futuro perché – ha affermato – recupera la tradizione della produzione di spumanti e Champagne che ad inizio ‘900 era diffusa tra Faentino, Imolese e Riminese. Confidiamo – ha aggiunto – di ottenere il via libera ministeriale entro il prossimo Vinitaly così da presentare il disciplinare in fiera e da avviare la vendemmia 2019 con il nuovo regolamento già in vigore”.
Nel frattempo, vista l’esistenza della Doc Trebbiano, il primo prodotto a marchio Novebolle, il metodo classico Bolé, è già stato prodotto e lanciato sul mercato. A curarne marketing, brand e posizionamento la project manager Nicole Poggi: “Con intuizione e coraggio, miscelando sapientemente tradizione e originalità, il mondo cooperativo del vino – ha esordito la Poggi – ha creato il Bolé per dare nuova luce al lavoro dei nostri agricoltori valorizzando al contempo territorio e identità romagnola”. Questi obiettivi si sono tradotti nella produzione di 80mila bottiglie e in centinaia di eventi promozionali che hanno coinvolto wine bar, ristoranti, hotel, osterie di tutta la riviera e d’Italia. “Un primo test decisamente positivo – ha aggiunto il Presidente Caviro Carlo Dalmonte – che ci conferma che la direzione intrapresa è quella giusta e che il trebbiano, colonna portante della viticoltura romagnola e ravennate, può dare moltissimo in termini commerciali se viene associato ad un marchio forte e con una identità precisa”.
Da queste valutazioni, anche per contrastare l’evidente calo dei consumi nonché l’aggressività dei competitor spagnoli, è nato il progetto Novebolle e il prodotto Bolé, “una scommessa ragionata – ha concluso Dalmonte – che guarda all’estero e quindi all’esplorazione di nuovi mercati, alla diversificazione delle produzioni e che permette al Trebbiano di distinguersi e quindi di avere un’identità vincente”.