Lunedì 18 settembre alle ore 11, alla presenza del vicesindaco del Comune di Ravenna Eugenio Fusignani verrà intitolato ad Antonio Rocchi un vicolo del borgo San Biagio che congiunge via Portone con via Rampina con la installazione di due targhe in mosaico bizantino ravennate di smalto vetroso e materiale lapideo su supporti in terracotta realizzate nel Laboratorio dell’Associazione Dis-ORDINE dalle mosaiciste Sofia Laghi, Marianna Luordo, Isabella Merendi e Francesca Sansavini con il coordinamento di Elena Pagani e Marcello Landi, il supporto tecnico di Edoardo Missiroli e il contributo dei maestri scultori Mirta Morigi e Mauro Bartolotti.
Rocchi nasce a Ravenna nel 1916, ed ha sempre abitato in via Portone. Frequenta l’Accademia di Ravenna dove conosce Ines Morigi Berti con la quale inizia una sodale amicizia artistica, che durerà tutta la vita. Dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna inizia a lavorare con Ines Morigi ai mosaici del Palazzo del Mutilato di Ravenna. Durante la Seconda guerra mondiale partecipa alla lotta di liberazione combattendo nella 14° Brigata Garibaldi. Sarà tra i fondatori del gruppo mosaicisti dell’Accademia di Ravenna. Gino Severini lo chiamerà a Parigi come insegnante di mosaico alla Scuola di Arte all’Ambasciata italiana. Col maestro Severini inizia una collaborazione, attraverso la quale realizzeranno alcuni mosaici esposti alla biennale di Venezia del 1950, che proseguirà poi con lavori a Zurigo.
Rocchi eseguirà per Severini a mosaico la via crucis esposta ancora oggi nella strada a Cortona in Toscana, città natale del maestro. Negli anni 60 vincerà alcuni concorsi per opere a mosaico in luoghi pubblici: Firenze, Ferrara, Ravenna alla Camera di Commercio, Istituto Ginanni e altri. Realizza tra gli altri il mosaico di Chagall esposto al Mar. Nel 1959 sarà tra i fondatori dell’Istituto d’Arte per il Mosaico di Ravenna.
Anna De Lutis lo definisce ” l’artista gentiluomo “.
Giulio Guberti scriverà di lui “siamo di fronte ad un artista, un uomo e un mosaicista di spessore non solo provinciale “.
La sua grande produzione di opere è presente in molte collezioni non solo in Italia e
come ha scritto Danilo Montanari “Rocchi ha interpretato senza fronzoli la figura dell’intellettuale sempre aperto al confronto con le nuove generazioni, nessuno ha mai pensato a lui come a un ‘vecchio’ sia che fosse al Bar Mosaico, nei Caffè di Piazza del Popolo o nella sala del Camino della Casa del Popolo.
In una lettera l ‘amico Arthur Miller ringrazia Rocchi per i disegni che gli diede quando in viaggio a Ravenna andò a trovarlo nello studio. Quei disegni, che incorniciati furono appesi nel ranch a Roxbury in Connecticut, dove il noto drammaturgo visse con Marilyn Monroe.
L’Associazione Dis-ORDINE con questa intitolazione del vicolo più stretto di Ravenna ad Antonio Rocchi pone una tappa fondamentale sulla realizzazione del progetto VIA PORTONE MUSEO DEL MOSAICO A CIELO APERTO, in fase di realizzazione nell’ambito della VIII Rassegna Biennale di Mosaico Contemporaneo con il Patrocinio e il contributo del Comune di Ravenna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.