Il sacro rito del cinema celebrato e al contempo svelato nella sua narcisistica crudeltà. Sarà Viale del tramonto (1950) il nuovo appuntamento speciale in Arena Borghesi lunedì 22 agosto.
Nuova tappa della rassegna dedicata al metalinguaggio, secondo molti studiosi della storia del cinema, Viale del tramonto ottenne agli Oscar solamente tre statuette come forma di ripicca da parte dei membri dell’Academy nei confronti di Billy Wilder. Il film è un manifesto dedicato alla paura del cambiamento, arrivò al termine dell’epoca d’oro di Hollywood, all’alba della nuova era dominata dalla televisione. Era un monito per l’industria cinematografica e un cinico ritratto dei suoi protagonisti, che per comodità si erano dimenticati dei propri predecessori.
Un ritratto ritenuto all’epoca spietato, tant’è che Louis B. Mayer, allora a capo della MGM, dopo una proiezione privata, ricoprì d’insulti il povero Billy Wilder, minacciando di cacciarlo da Hollywood.
La trama del film è nota:
Per sfuggire agli esattori, lo sceneggiatore Joe Gills si rifugia in una casa apparentemente disabitata. È in realtà la villa di Norma Desmond, star del muto ormai emarginata e dimentacata da Hollywood e dal pubblico. Joe accetta di rivedere un copione di pessima fattura che la diva sta scrivendo, immaginandosi un suo clamoroso ritorno al cinema, e al contempo ne diventa l’amante mantenuto.
L’ingresso sarà gratuito.
In realtà sarà una settimana molto speciale per l’Arena Borghesi. Anche martedì, infatti, 23 agosto, è in programma un altro film che tutt’oggi rappresenta un’icona nel linguaggio e nella ricerca cinematografica: Mulholland Drive (2001), secondo un sondaggio di BBC Culture fra 177 critici cinematografici, il più grande film del XXI secolo. L’opera di David Lynch, premiato a Cannes come miglior regista, sarà presentata nella nuova versione restaurata e per questo in lingua originale, con sottotitoli in italiano. Come Viale del tramonto, anche Mulholland Drive rientra nella rassegna dedicata al metalinguaggio.
Nonostante il film abbia ottenuto ben presto lo status di “cult”, non ha mai incontrato il favore del grande pubblico, complice una trama apparentemente complicata. In realtà la storia delle due protagoniste è molto più semplice di quanto si supponga: un amore non corrisposto a causa del quale la protagonista, Naomi Watts, inizia a immaginare una nuova realtà.
Terzo appuntamento speciale della settimana sarà mecoledì 24 novembre. Sarà proiettato in anteprima nazionale Un’ombra sulla verità, film che parla di negazionismo e antisemitismo: una coppia vende la propria cantina ad un distinto, tranquillo, gentilissimo signore un po’ malmesso, vagamente patetico. L’uomo si rivela, insospettabilmente, un revisionista antisemita, che fa di quella cantina un luogo da cui irradiare nel mondo, via web, il suo veleno.
Il film, diretto da Philippe Le Guay (Le donne del 6° piano, Molière in bicicletta), è interpretato da Jeremie Renier, Berenice Bejo e François Cluzet.
Completeranno la settimana giovedì 25 agosto Be My Voice, le storie e le battaglie di Masih Alinejad, giornalista iraniana che nel 2014 ha iniziato ad incalzare le proprie connazionali a ribellarsi e a liberarsi dell’hijab forzato. La serata sarà in collaborazione con Sos Donna – Centro Antiviolenza di Faenza
Venerdì 26 agosto spazio ai cartoni animati con la nuova produzione Pixar: Lightyear, la storia alla base del giocattolo di Buzz Lightyear, uno dei protagonisti principali della saga di Toys, la saga simbolo della casa di Emeryville. La serata sarà in collaborazione con Ludoteca Comunale di Faenza.
Sabato 27 agosto, infine, in programma Il legionario, dove Daniel, unico poliziotto di origine africana del Reparto Mobile di Roma, è chiamato a partecipare allo sgombero di un palazzo
occupato dove vivono 150 famiglie. Una è la sua.
Sabato 20 e domenica 21 agosto sono invece in programma Ennio, il documentario dedicato ad Ennio Morricone, riproposto dopo il grande successo della serata di luglio, e West Side Story.
Tutte le proiezioni inizieranno alle 21.15