La scorsa settimana si è conclusa l’iniziativa di raccolta fondi “Via Romagna per lo IOR”, una tre giorni di cicloturismo e solidarietà giunta alla sua terza edizione. Un gruppo di ex campioni ed atleti professionisti, capitanato dal volontario della sede dell’Istituto Oncologico Romagnolo di Lugo, Romano Randi, autentico motore e ideatore dell’evento, ha affrontato 250 km di salite e discese del nostro territorio suddivise in tre tappe tra il 12 e il 14 settembre, con partenza da Massa Lombarda: tra questi, spiccano i nomi di Roberto Conti, compagno di Marco Pantani e vincitore di tappa sull’Alpe d’Huez al Tour de France 1994; Gianpaolo Grisandi, campione del mondo inseguimento a squadre nel 1985; Marco Selleri, direttore di ExtraGiro e organizzatore dei Campionati del Mondo di ciclismo a Imola nel 2020; e il giornalista sportivo Gian Luca Giardini. Il percorso era di quelli selettivi: ciononostante la squadra, anziché calare di numero a causa dei pendii e del maltempo che ha così duramente colpito la nostra area nei giorni passati, strada facendo è aumentata, tanto che circa una trentina di persone hanno tagliato il traguardo simbolico dell’Italian Bike Festival di Misano Adriatico il 14 settembre indossando la maglia tecnica realizzata per l’occasione da Alé Cycling, dai colori magenta tipici della organizzazione no-profit romagnola. Il messaggio è giunto forte e chiaro: quando c’è di mezzo la solidarietà, non si molla per nulla al mondo.

La sfida lanciata da Romano Randi e dal suo team era legata a varie iniziative volte a raccogliere fondi a favore della ricerca scientifica che porta le opportunità di cura più promettenti il più velocemente possibile al letto del paziente: perché, se è vero che un futuro sempre più libero dal cancro non è più una speranza vaga ma un obiettivo concreto, alcuni di quelli che stanno affrontando il cancro oggi non possono permettersi di aspettare domani per ricevere le terapie che offrano loro nuove prospettive contro la malattia di cui soffrono. Anche quest’anno, così come per le edizioni passate, “Via Romagna per lo IOR” è stato un bel successo non solo sportivo: grazie alla sensibilizzazione dei campioni della squadra magenta il crowdfunding legato alla pedalata, chiuso la settimana successiva all’arrivo di Misano Adriatico, ha sfiorato quota 8.000 euro. Grande merito va anche ai partner dell’iniziativa: La BCC Ravennate, Forlivese ed Imolese, realtà storicamente legata alle iniziative di lotta contro il cancro in Romagna; e Oremplast, azienda che ha sposato la causa non solo tramite una donazione ma partecipando attivamente, con i titolari Giancarlo e Paolo Pagani a trascinare il gruppo sui declivi del territorio. Da non dimenticare, poi, il ruolo di ExtraGiro, Visit Romagna, Natali e Italian Bike Festival, ciascuno a mettere un tassello senza il quale l’iniziativa non avrebbe potuto tenersi. Sommati ai 17.000 euro che complessivamente erano stati raccolti nel corso delle prime due edizioni, “Via Romagna per lo IOR” raggiunge dunque la ragguardevole cifra di 25.000 euro, come detto interamente destinati alla lotta contro il cancro portata avanti ogni giorno nei laboratori.

«Nonostante un infortunio mi abbia un po’ tenuto a mezzo servizio ho avuto il piacere e l’onore di prendere parte all’ultima tappa dell’iniziativa – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – la bicicletta si conferma veramente un mezzo sociale, prima che sportivo: il gruppo era unito e saldo nonostante le difficoltà incontrate nel percorso, ed è stata una bella emozione poter tagliare il traguardo di Misano Adriatico insieme a questi ex atleti e campioni che, anziché godersi il meritato riposo, si espongono in prima persona per veicolare un messaggio fondamentale. La ricerca è infatti l’arma più affilata che abbiamo contro i tumori: l’altra è la prevenzione, di cui guarda caso un’attività sportiva regolare è parte fondamentale insieme all’alimentazione. “Via Romagna per lo IOR” è insomma un modo per raccogliere fondi, per veicolare messaggi di benessere a quelle persone che ancora, per fortuna, non sono state toccate dalla malattia, affinché restino in salute e per promuovere un modo diverso, più sano, di conoscere le bellezze della nostra terra, attraverso il cicloturismo. Ringrazio quindi tutti i partner dell’iniziativa e in special modo Romano Randi: non solo col suo entusiasmo riesce ogni anno a mettere in piedi qualcosa di eccezionale, madimostra grande sensibilità e costanza anche quando scende dalla bici, prestando la sua opera da volontario IOR al fianco dei pazienti».

Lo stesso Romano Randi si è detto «entusiasta della buona riuscita dell’iniziativa e del messaggio che abbiamo portato in giro in questi tre giorni, sfoggiando le magliette magenta dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Un messaggio ancora più grande se saremo bravi a non disperderlo dopo queste tre tappe, riuscendo a tenerlo vivo anche nel corso del resto dell’anno: d’altronde c’è sempre qualcuno che soffre ed è nostro dovere essergli vicino, perché come ci ricorda la brutta esperienza dell’alluvione nella nostra terra nessuno viene lasciato indietro». Gli hanno fatto eco Marco Selleri e Marco Pavarini, fondatori di ExtraGiro: «Abbiamo collaborato con IOR e i suoi partner fin dalla prima edizione di questo evento, coinvolti da Romani Randi che ci è vicino su molte iniziative, e siamo contenti che anche quest’anno, per la terza volta, la Pedalata sulla via Romagna abbia raccolto contributi importanti da destinare alla ricerca. ExtraGiro realizza tanti progetti che riguardano la bicicletta: dall’organizzazione di grandi eventi sportivi, come i Mondiali 2020 a Imola, a progettualità legate alla mobilità ciclabile in città e per il turismo. Ci è piaciuta da subito l’idea di dare un supporto a chi pedala in sella a una bicicletta per questa giusta causa». I fratelli Pagani, Giancarlo e Paolo, titolari di Oremplast, hanno sottolineato come «non ci sia nulla di più straordinario che essere proattivi per cercare di dare una mano a chi ne ha bisogno. La vita è anche una missione, e nel rispetto delle scelte di tutti credo che ognuno di noi si scelga il ruolo che ritiene più opportuno sul palcoscenico del mondo. I nostri genitori ci hanno insegnato l’importanza di valori come la partecipazione, la condivisione, il rispetto, l’amicizia, l’amore: tutti valori che abbiamo ritrovato nella “Via Romagna per lo IOR”. I patrimoni più importanti della vita sono la salute, la famiglia, le persone: aver partecipato, non solo con una donazione ma pedalando, a questa iniziativa ci rende quindi molto orgogliosi». «LA BCC Ravennate, Forlivese e Imolese – ha dichiarato invece il Presidente Giuseppe Gambi – sostenendo “Via Romagna per lo IOR”, ha voluto promuovere la prevenzione e la tutela della salute pubblica. Una manifestazione sportiva di questo tipo, inoltre, testimonia anche come lo sport possa educare i giovani a superare gli steccati ideologici, politici, razziali e religiosi, promuovendo l’integrazione e la collaborazione fra le diverse generazioni per raggiungere stili di vita più sani e rispettosi dell’ambiente e dei legami sociali».