L’intesa di massima era già stata raggiunta in occasione della riunione del Tavolo comprensoriale per lo sviluppo economico di martedì scorso, recependo una richiesta delle organizzazioni sindacali. Ora c’è anche l’ufficialità della decisione assunta.
La Giunta dell’Unione della Romagna Faentina ha approvato la delibera con cui dà il via libera al prestito di mille euro ai cittadini titolari dei benefici previsti dal decreto Cura Italia – cassa integrazione e bonus – non ancora materialmente ricevuti né da parte dello Stato, né quale anticipo da parte del datore di lavoro o dalle banche. L’importo complessivo dello stanziamento straordinario è di 350 mila euro.
Già introdotta dal Comune di Ravenna, la misura, innovativa nel suo genere, nasce per sopperire ai disagi provocati dal prolungamento dei tempi di erogazione dei benefici che sta mettendo in grossa difficoltà molte famiglie a garantire il proprio sostentamento. Con questo intervento i sei Comuni dell’Unione anticiperanno alle famiglie beneficiarie la somma di mille euro, una tantum, da restituire senza applicazione di interessi in due rate di pari importo, con scadenze al 30 settembre e al 30 novembre.
L’assegnazione del sostegno economico avverrà in base all’ordine cronologico delle domande pervenute a seguito di un apposito avviso in uscita nei prossimi giorni e fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Le dichiarazioni dei richiedenti saranno verificate in collaborazione con la Camera di Commercio di Faenza, l’INPS ed altre istituzioni competenti in materia.
Per quanto riguarda la concessione dei buoni spesa derivanti sia dai fondi statali che dalle donazioni dei privati raccolte dai Comuni, la Giunta dell’Unione ha deciso di utilizzare le risorse residue disponibili attribuendo un ulteriore contributo a tutti coloro che erano stati ammessi al beneficio tramite le domande presentate entro il 30 aprile scorso, a patto di avere mantenuto i requisiti richiesti. Si tratta di 1244 domande accolte, il 65% del totale, a cui sono stati attribuiti buoni spesa variabili tra i 100 e i 400 euro, in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
Questo secondo accredito sarà di importo calcolato in proporzione al primo contributo, sulla base delle somme residue disponibili.