Irmos, in greco, significa “tessitura, legatura”: un nome che sottolinea la vocazione dell’Irmos Ensemble (Margarita Swarczewskaja, Anna Tarca, Bayarma Rinchinova, Valeria Cecon) a intrecciare le tradizioni orientale e occidentale. Dall’8 al 10 luglio, per i Vespri a San Vitale, Melodie bizantine propone canti della chiesa ortodossa e delle sue diverse tradizioni, da quella del periodo imperiale di Costantinopoli, a quella greca caratterizzata dall’uso della nota a pedale che accompagna la melodia (isokratima o ison), fino alla russa, dove si sviluppa anche la monodia di stile bizantino detta Znamenny, e serba, i cui canti sono stati tramandati oralmente per secoli.
La Grecia, quest’anno destinazione letterale e ideale di un Festival che naviga “per l’alto mare aperto”, è unita a Ravenna anche dalla comune storia bizantina. La più orientale delle basiliche cittadine – San Vitale – non può allora non ospitare un itinerario attraverso i canti ecclesiastici che sono eredi di quella tradizione, nella quale il canto liturgico è monodico e basato sui cosiddetti otto toni ecclesiastici. Nella musica di tradizione greca l’isokratima (o ison) appresenta la natura increata, cioè Dio, sempre fedele a se stesso e denominatore comune di ogni realtà, mentre la melodia è la rappresentazione dell’attività dell’uomo, sempre mutevole. Nella tradizione serba e russa il canto liturgico mantiene la struttura di otto toni, però rimane monodico senza l’aggiunta della nota a pedale ison. In Russia la monodia di stile bizantino sviluppa tratti particolari e prende il nome di Znamenny, ossia “neumatica” dalla parola “znamie” che significa “segno grafico che indica la nota”. I canti liturgici della tradizione serba sono stati invece raccolti in volumi col titolo Osmoglasnik (“libro degli otto toni”).
Irmos Ensemble è stato fondato, nel 2013, da Margarita Swarczewskaja in Friuli-Venezia-Giulia, al confine con il mondo culturale slavo. Il repertorio include e intreccia in maniera organica le tradizioni della musica sacra dell’Oriente e dell’Occidente cristiano, con l’obiettivo di presentare allo spettatore occidentale opere musicali scelte tra i tesori del canto sacro orientale (russo, serbo, greco…). Il gruppo vocale si è esibito in concerto in molte città in Friuli e nel resto d’Italia.
I Vespri a San Vitale continuano giovedì 11 luglio con Sacro contemporaneo, concerto unico di Giulia Zaniboni dedicato al repertorio vocale del Novecento e dei primi anni Duemila.
1 euro il biglietto per Vespri a San Vitale (la durata è di circa 40 minuti)