Ormai è chiaro che la politica del Sindaco de Pascale attuata dal Vice Sindaco Fusignani sia quella di massacrare ulteriormente ed economicamente i ravennati ed i turisti con multe derivanti dalle sanzioni per eccesso di velocità.
Gli autovelox installati all’altezza di Mirabilandia, in via Destra Canale Molinetto ed in viale Mattei ne sono un esempio concreto. In virtù della loro posizione, è evidente che non si tratti certo di mezzi utilizzati per garantire la sicurezza dei tratti in cui gli stessi sono posti.
L’accusa di volere fare cassa è provata dal fatto che l’unica risposta che la Giunta Comunale esprime in materia di sicurezza stradale sia il posizionamento di nuovi autovelox.
Nel bilancio 2018, peraltro, le entrate per violazioni al Codice della Strada sono passate da 5 a 10 milioni di euro e sono giustificate proprio dagli incassi per l’installazione di nuovi autovelox.
Il limite di velocità dei 50 km/h e anche dei 70 km/h, imposto su strade extraurbane o su tratti con ampia carreggiata è facile da superare senza che l’automobilista se ne accorga. Le caratteristiche delle auto moderne limitano la percezione della velocità quando questa è di poco superiore al consentito. E così la contravvenzione scatta facilmente.
Esistono, però, strumentazioni che stimolano e favoriscono il rispetto dei limiti di velocità e la prevenzione delle infrazioni al Codice della Strada. Ma, ovviamente, al Sindaco de Pascale ed alla sua Giunta non interessano, perché il loro obiettivo è solo e soltanto quello di mettere le mani nelle tasche di ravennati e turisti.
Nei mesi scorsi, abbiamo presentato in Consiglio comunale, diverse proposte, tutte puntualmente bocciate dalla maggioranza Pd-PRI.
Oggi, proponiamo che vengano utilizzati, in prossimità degli autovelox, i cartelli che indichino la velocità massima consentita e la dicitura “RALLENTA” con 2 fari gialli che si accendono contemporaneamente a tale messaggio.
Per quanto riguarda i tratti stradali di maggiore pericolosità e sinistrosità, suggeriamo di installare semafori intelligenti che rilevino la velocità di marcia dei veicoli e che fanno scattare il rosso nel caso si superi il limite previsto.
Condanniamo l’uso dei box autovelox senza “vuoti”, ovvero quelli utilizzati solo come “spauracchio”, anche perché si tratta di apparecchiature non omologate: i così detti speed check.
Il Ministero della Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, in una nota inviata alle Prefetture, spiega chiaramente che gli“speedcheck”, se impiegati senza contenere l’apparecchio elettronico di rilevamento vero e proprio, non sono in realtà approvati da alcuna normativa in corso, poiché non richiamabili ad alcuna categoria di segnaletica stradale prevista dal Codice della Strada.
Insomma: l’uso della più economica colonnina “vuota”, esclusivamente in vece di deterrente psicologico, non è legale e le amministrazioni che ne fanno uso possono essere indagate per danno erariale, poiché si tratta di acquisto con soldi pubblici di dispositivo non regolare.
A tal proposito, abbiamo depositato 2 ordini del giorno: il primo per l’utilizzo del cartello luminoso che avverte gli automobilisti con la dicitura “RALLENTA” e il secondo per l’introduzione e l’installazione di semafori intelligenti nei tratti stradali di maggiore pericolosità.
Oltre ad un “question time”, che verrà discusso nella seduta di domani 10 luglio, riguardante l’autovelox piazzato in via Destra Canale Molinetto.
Sfidiamo, pertanto, de Pascale e Fusignani a prendere una decisione su questi ordini del giorno. Se li faranno bocciare dalla maggioranza PD-Pri in Consiglio Comunale sarà la prova provata che intendono solo fare cassa.