Non ci sono più scuse: de Pascale faccia pagare al suo Pd i costi del servizio viabilità che la Polizia Municipale svolge durante la Festa dell’Unità di Ravenna.
É scandaloso che siano i cittadini Ravennati a pagare il servizio per la festa del Pd.
Il giochino di addebitare i costi sui conti comunali é stato, fortunatamente, bloccato dall’art. 22 comma 3 della legge 96/2017 che introduce l’obbligo dell’intero pagamento da parte del soggetto organizzatore di eventi di carattere privato che incidono sulla viabilità e sulla circolazione.
La Conferenza Stato-Città dello scorso 26 luglio ha chiarito, con una nota interpretativa, quali sono i casi di esclusione: tra questi non figurano certamente eventi come la Festa dell’Unità.
Non solo: la stessa nota interpretativa sancisce che gli stessi organizzatori sono tenuti al pagamento del servizio della Polizia Municipale per l’organizzazione e la regolazione del traffico.
Va da se che De Pascale debba, finalmente, mandare il conto al Partito Democratico di Ravenna accertandosi, altresì, che venga pagato.
Lascia senza parole il fatto che sia lo stesso Comandante della Polizia Municipale di Ravenna, Dott. Andrea Giacomini, a mettere nero su bianco, rispondendo ad una mia precisa richiesta in tal senso, che i costi del servizio dei suoi uomini/donne non vengono addebitati al PD perché la Festa dell’Unità rientra – cito – nei “servizi pubblici essenziali” ed istituzionali.
Che il Comandante Giacomini affermi, appellandosi peraltro ad un’ordinanza del Questore di Ravenna che aveva ben altri obiettivi, che la festa dell’Unità sia un servizio pubblico essenziale é sconcertante.
Ma anche se l’interpretazione di Giacomini fosse corretta, giova ricordare che la legge nazionale é sovraordinata a qualsiasi ordinanza.
De Pascale, quindi, farebbe bene ad addebitare i costi del servizio della PM al suo partito se non vuole esporsi, ancora una volta, ed eventuali accertamenti da parte della Procura della Corte dei Conti regionale.