Abbiamo diverse perplessità sull’erogazione di 241.800 euro da parte della Giunta de Pascale a Legacoop Romagna, a titolo di partnership del progetto “DARE”.
Soldi che vengono prelevati dal fondo di 5 Milioni di euro finanziato da fondi europei ed ottenuto dal Comune tramite un apposito bando.
I dubbi nascono leggendo il contenuto del bando europeo, pubblicato il 18 ottobre 2018 con scadenza il 31 gennaio 2019.
Nello specifico, al “NOTA BENE” del suddetto bando, si legge che “hanno diritto a partecipare a progetti in qualità di Delivery partner solo le organizzazioni dotate di personalità giuridica”.
Mentre il bando che a sua volta il Comune di Ravenna ha pubblicato per la selezione dei partner locali del progetto “DARE”, non indica tra i requisiti il possesso della personalità giuridica.
Guarda caso, Legacoop Romagna – come si evince dal Registro regionale delle persone giuridiche – non risulta avere personalità giuridica appunto.
Per di più, lo stesso Statuto di Legacoop all’art. 1 afferma che essa è un’associazione non riconosciuta, quindi priva di personalità giuridica.
La mancanza del requisito del possesso della personalità giuridica richiesto dal bando europeo ma “dimenticato” in quello comunale, ha permesso a Legacoop Romagna di partecipare al bando comunale e persino di essere selezionata come partner del Progetto “DARE”, con la conseguente assegnazione di un cospicuo contributo. Quello di circa 242.000 euro sopra citato.
Giova ricordare che Legacoop Romagna è l’associazione di tutela e rappresentanza delle cooperative ad essa associate, tra le quali figura Federcoop Romagna (che di Legacoop è la struttura di erogazione dei servizi). Quella stessa Federcoop che dal 1 gennaio 2020, ha assorbito nel suo organico il Sindaco Michele de Pascale, con l’inquadramento di quadro in aspettativa.
All’interno del progetto europeo “DARE”, Legacoop Romagna ha il ruolo di responsabile dell’attività di comunicazione.
Si occupa, quindi, delle relazioni con i media, della gestione dei social, delle campagne digital e del coordinamento delle attività di comunicazione dei Partner di progetto.
Ma nel progetto “DARE” vi sono una serie di altre perplessità.
Nella fattispecie, vi è un progetto sempre nell’ambito dell’attuazione del progetto “DARE” – approvato dall’Amministrazione de Pascale – che vede un’altra cooperativa ovvero la Start, selezionata dal medesimo Comune per il suo progetto di fare dell’ex Cinema Astoria un Hub culturale.
Peccato che al momento della selezione del progetto della Coop Start, l’ex Cinema Astoria risultasse già inserito nel piano concordatario di Acmar nonché oggetto di vendita da parte del Tribunale di Ravenna tramite asta pubblica giudiziaria.
Che l’immobile fosse sottoposto ad asta giudiziaria era cosa ben nota anche dal parte dell’amministrazione comunale.
Nonostante la Cooperativa Start non vanti alcun diritto sull’immobile dell’ex Cinema Astoria, l’amministrazione de Pascale ne ha selezionato il progetto e lo ha addirittura pubblicizzato, lasciando intendere pubblicamente che l’immobile sarebbe stato utilizzato dalla Start per svolgervi le proprie attività.
È chiaro come in questo modo si sia generato un effetto turbativo sull’asta dell’ex Cinema Astoria, che ha suscitato, dopo che il gruppo consiliare La Pigna ha reso noto la cosa, le rimostranze del commissario delegato alle vendite dei beni Acmar nominato
dal Tribunale.
Insomma, che si tratti dell’ennesima svista di de Pascale e dei suoi o meno, è chiaro come questa Giunta comunale continui a collezionare errori e figuracce figlie – a nostra avviso – di arroganza ed incapacità amministrativa senza eguali.