“Ecco la ‘biodiversità’ e la reputazione turistica di Lido di Dante. L’unica località in Italia che porta il nome del Sommo Poeta” esordisce Veronica Verlicchi, capogruppo della lista civica La Pigna.
“Siamo alla vigilia delle celebrazioni del VII centenario della morte del Sommo Poeta e la località, completamente abbandonata da anni dalle amministrazioni a guida Pd, si presenta ai ravennati, agli operatori commerciali ed ai turisti con zone in evidente stato di degrado ed abbandono, che oltre a deturpare l’immagine causano pericolo per l’igiene ambientale e la salute delle persone” continua Veronica Verlicchi.
“É il caso dell’area privata retrostante il bagno Smeraldo, sita in via Matelda n.2, in pieno lungomare.
Si tratta di un’area che comprende un’immobile ed un terreno a verde che si estende per molti metri quadri fino al campeggio confinante” spiega Verlicchi.
“Nei giorni scorsi, su richiesta di alcuni residenti di Lido di Dante, abbiamo fatto un sopralluogo in quest’area, che si presenta in condizioni simili a quelle dell’Acquasirius di cui ci siamo occupati nel 2018 riuscendo, a seguito di diffida al Sindaco de Pascale, a far ripristinare almeno una parte del sito, dopo anni di richieste inascoltate dei residenti.
Le foto che abbiamo scattato nell’occasione, testimoniano una situazione di totale abbandono del luogo con vegetazione selvaggia, carcasse di auto lasciate a marcire, immondizia di vario tipo abbandonata ed una colonia felina. Un habitat che favorisce il profilare di animali nocivi, in particolare di topi, ratti e fustoni che vengono avvistati regolarmente nella zona” afferma la capogruppo La Pigna.
“Lo scorso anno, una turista che si era recata a Lido di Dante per godere di qualche ora di sole sulla spiaggia, si ritrovò un ratto sopra l’ombrellone sotto il quale sostava. Sorpresa e sopratutto indignata dall’episodio, ha immediatamente inoltrato la segnalazione alle Autorità competenti.
A seguito di questa segnalazione e di altre inoltrate da alcuni operatori turistici della zona e da alcuni residenti, la Polizia Locale ha effettuato 3 ispezioni tra il 2015 e il 2019, elevando sanzioni a carico della proprietà dell’immobile da € 172 ognuna” ricorda Verlicchi.
“Va specificato che la suddetta area, si trova proprio di fronte all’area verde, in piena passeggiata del lungomare, realizzata qualche anno fa con ingenti investimenti comunali, dove durante la stagione estiva, vengono realizzati manifestazioni e concerti a favore di residenti e turisti.
Ci chiediamo come mail il Sindaco Michele de Pascale non abbia emanato un’ordinanza di ripristino dell’area? Perché ha consentito che la vergognosa situazione di degrado peggiorasse, nonostante la segnalazione inviatogli dallo stesso Comandante della Polizia Locale? Perché ha permesso il rischio della salute degli abitanti e degli avventori della località?” chiede la capogruppo La Pigna.
“Eppure i ravennati residenti, gli operatori economici e i turisti pagano le imposte ed hanno tutto il diritto di ricevere i servizi volti a garantire decoro, sicurezza e sviluppo della località.
Di certo, la situazione non é più tollerabile e de Pascale oltre a fornire risposte alle sue mancanze, deve intervenire immediatamente” sottolinea Verlicchi.
“Ecco perché gli abbiamo inviato una Pec con il dettaglio delle situazioni d degrado e le foto a testimonianza, chiedendo, appunto, che emetta le relative ordinanze sindacali.
Perché lo scempio dell’area di via Matelda, purtroppo, non é l’unica situazione di degrado.
Vi sono per le quali urge l’installazione di telecamere di videosorveglianza per contrastare andirivièni a dir poco sospetti, come quelli nella zona del parcheggio del lungomare e lungo l’argine del fiume.
E mentre la Giunta de Pascale in collaborazione con alcuni soggetti della ‘minoranza amica‘ perdono tempo ed anni nel battagliare su quale sia il Comitato cittadino legittimo, Lido di Dante sprofonda sempre più nell’incuria e nello scadimento, essendo volutamente lasciata abbandonata al proprio destino” si appresta a finire la capogruppo della lista civica.
“Verrebbe quasi da pensare che si tratti di una macchinazione orchestrata ad arte da soggetti interessati a far scadere la reputazione della località per giustificare, così, ipotetici progetti di rilancio che, come sempre andranno svantaggio di pochi e a danno di molti” conclude Veronica Verlicchi.