“Il Museo Classis è un fallimento totale, la Fondazione RavennAntica un carrozzone esageratamente costoso che non genera ricchezza e che va smantellato.
Ancora prima dell’apertura ufficiale, la premesse per il museo Classis erano davvero pessime e più volte, basandoci su numeri e studi, avevamo avvisato l’amministrazione de Pascale: il Classis sarà un fallimento culturale, turistico e gestionale che oltre a bruciare i milioni di investimento produrrà perdite economiche notevoli che la Giunta coprirà con i soldi dei ravennati attraverso il bilancio del Comune di Ravenna.
Nel 2021, con 238 giorni di apertura i ricavi da biglietteria del Museo Classis sono ammontati a euro 97.087,74 corrispondenti ad un’incasso medio giornaliero di circa 408 euro.
Nel 2022 con 289 giorni di apertura (51 in più del 2022), i ricavi da biglietteria sono ammontati a euro 64.946,50 per un’incasso medio giornaliero di poco meno di 225 euro.
Una debacle totale se si considera che nella città di Ravenna i dati del 2022 inerenti gli arrivi registrati un +39% sul 2021. Quelli riguardanti le presenze sono +32% sul 2021.
Nonostante un aumento nel 2022 di oltre un terzo dei flussi turistici rispetto al 2021, nella città d’arte di Ravenna il Museo Classis gestito dalla Fondazione RavennAntica, registra un – 33% degli incassi e -12,50% dei visitatori paganti.
Viene proprio da chiedersi come RavennAntica dia riuscita a registrare questo pessimo risultato in una situazione di forte crescita turistica e quindi di una congiuntura economica favorevole.
Dati impietosi quelli del Classis, che testimoniano l’incapacità politica del Sindaco de Pascale e gestionale della Fondazione RavennAntica, di cui peraltro lo stesso de Pascale fa parte in quanto membro del Consiglio di Amministrazione.
Diversi anni prima dell’apertura del Museo, lo studio Cles, commissionato dalla stessa Fondazione, aveva evidenziato l’inopportunità di questo progetto, prevedendo che il Classis, a causa della sua offerta storica e culturale, non avrebbe portato un turista in più a Ravenna.
Ma nonostante ciò, la Giunta de Pascale ha ostinatamente voluto aprirlo, invitando all’inaugurazione addirittura Stefano Bonaccini, già governatore dell’Emilia-Romagna.
Le conseguenze: perdite economiche colossali, ripianare con i soldi del Comune di Ravenna.
Quei pochi turisti varcano le porte del Classis, sono nella quasi totalità quelli che in precedenza hanno visitato Sant’Apollinare in Classe e che sono stati invitati dal personale della biglietteria gestita sempre da RavennAntica, a visitare anche il Museo.
Persino la ristrutturazione che ha interessato l’immobile che ospita il Classis, ha registrato costi da capogiro: ben 25 milioni di euro, la maggior parte provenienti da risorse pubbliche, ovvero Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Stato e persino l’Unione Europea.
Eppure delle ingenti perdite generate dal Classis, neppure la Fondazione RavennAntica sembra averne – incredibilmente – contezza. E ciò è davvero preoccupante.
Almeno una specifica richiesta di accesso agli atti del gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi, RavennAntica risponde di non essere in grado di produrre i costi di gestione relativi agli anni 2021 e 2022 cosi come il dettaglio dei costi del personale adibito al Museo Classis.
E’ la dimostrazione dell’assenza di un efficace controllo di gestione che permetta di intervenire per tempo e in modo efficace, nel momento in cui i costi preventivati vengono abbondantemente superati.
Il Sindaco de Pascale il 1 dicembre 2018 giorno dell”inaugurazione del Museo Classis dichiarò: “Con l’apertura del Museo di Classe giunge a compimento un progetto strategico della città. Classe diventa così una seconda destinazione, oltre la città d’arte, di importantissimo valore culturale, archeologico e ambientale che ci permetterà di allungare la permanenza turistica sul nostro territorio”.
I dati dicono esattamente il contrario e anche le pessime previsioni sono state sostituite da una realtà ancora più cruda e nefasta.
L’incasso medio di almeno 215.000 euro annui del Museo Classis è una chimera: nel 2022 le entrare totali tra biglietteria, bookshop e servizi sono state di euro 83.178 euro, il 61% in meno.
Le perdita economica annuale del Museo Classis a nostra stima prudenziale è di almeno 420.000 euro. Perdita che è coperta dalla Giunta de Pascale con l’aumento della contribuzione annuale. Degli aderenti alla Fondazione RavennAntica l’unico ente che ci mette soldi è il Comune di Ravenna.