“Il tutto nasce dall’esposto che la lista civica La Pigna ha depositata presso la Procura Generale del Tribunale di Forli nel novembre 2020.
L’oggetto: le strane circostanze che hanno portato all’affidamento diretto alla società di Gianluca Pini (parlamentare in quota Lega fino al 2018) da parte dell’Ausl Romagna, per la fornitura di mascherine facciali di produzione cinese.
L’importo? Non certo trascurabile: ben 6 Milioni di Euro.
Di li a poco la Procura di Forli aprì un’indagine a carico di Pini.
L’indagine scoperchia un vaso di Pandora, fatto di rapporti che si intrecciano tra il procuratore capo di Ravenna Alessandro Mancini (oggi in servizio all’Aquila) e lo stesso Pini, sino a toccare l’ormai celebre “caso Palamara”.
Succede infatti che nel mese di aprile 2021 -a pochissimi mesi di distanza dal deposito del nostro esposto – la squadra mobile di Forli su delega della Procura forlivese, da esecuzione al decreto di sequestro del cellulare di Gianluca Pini, dal cui esame emergono diverse conversazioni via chat intercorse tra lo stesso indagato e il dott. Alessandro Mancini.
Pini risulta indagato dal sostituto procuratore di Forlì, la Dottoressa Laura Brunelli, per i reati di cui agli articoli 319, 321, e 356 del codice penale.
I rapporti tra l’indagato Gianluca Pini e il Procuratore generale Alessandro Mancini in quel momento e da anni in forze alla Procura della Repubblica di Ravenna, diventano poi oggetto di notifica al CSM da parte dei titolari dell’indagine a carico di Pini.
Ed ecco che si arriva alla proposta di delibera per il trasferimento d’ufficio a causa di incompatibilità ambientale e/o funzionale dell’ex Procuratore Capo della Repubblica di Ravenna – attuale Procuratore Generale della Repubblica dell’Aquila – Alessandro Mancini e di comunicare alla terza commissione consiliare del CSM ” Commissione per l’accesso in Magistratura e per la Mobilità”, che verrà discussa oggi nella seduta pomeridiana il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura.
La motivazione del trasferimento d’ufficio dell’attuale Procuratore dell’Aquila, come si evince dalla proposta di delibera in discussione oggi al CSM e pubblicata sulsito istituzionale, risiede nei rapporti – documentati da messaggi tra i 2 tramite l’applicazione whatsapp – con l’ex onerovole della Lega Nord ed ex segretario della Lega Romagna Gianluca Pini indagato dalla Procura della Repubblica di Forlì.
Le motivazioni dell’apertura del procedimento per il trasferimento di Mancini da parte del CSM, sono molto chiare e riguardano come riscontrato dalle chat whatsapp, il rapporto di consolidata amicizia e frequentazione tra Mancini e Gianluca Pini.
Un rapporto non certo di occasionale convivialità come dimostra anche io tono confidenziale delle interlocuzioni fra i due.
Al riguardo, scrive il CSM “non può non sottolinearsi che la confidenza tra i due era tale da consentire il diretto coinvolgimento del Pini in vicende extrafamiliari quali: l’organizzazione di un incontro tra il Mancini stesso con l’onorevole Cosimo Ferri, cui successivamente il Pini raccomandava di adoperarsi (…adesso che si è chiusa la pratica romana, ricordati per favore di Alessandro [l’Aquila]….) per il buon esito della procedura per il conferimento dell’incarico direttivo di Procuratore generale presso la Corte di appello di L’Aquila, che si concluderà con la nomina del dott. Mancini, la richiesta di ausilio formulata dal Mancini a Pini nell’interesse di una sua collaboratrice”.
Cosimo Ferri già ex sottosegretario alla Giustizia del Governo a guida PD di Enrico Letta, nel governo Renzi e nel Governo Gentiloni dal 2 maggio 2013 fino al 1 giugno 2018 e figlio dell’ex Ministro dei Lavori Pubblici Enrico Ferri, già deputato del PD dal 23 marzo 2018 al 19 settembre 2019 e poi deputato di Italia Viva di Matteo Renzi dal 19 settembre 2019 al 13 ottobre 2022 , è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura dal 2006 al 2010.
In precedenza aveva militato nel Pdl e in Forza Italia.
Ferri è anch’esso attualmente sotto procedimento disciplinare al CSM, accusato di aver tenuto un comportamento «gravemente scorretto» nei confronti dei magistrati della Cassazione che confermarono la condanna a 4 anni di reclusione di Berlusconi, facendolo decadere dal Senato.
Cosimo Ferri al momento dell’interessamento per la nomina di Mancini a Procuratore Generale dell’Aquila, era quindi un parlamentare ed un dirigente nazionale di Italia Viva di Matteo Renzi, che ha chiuso la recente campagna elettorale del Ferri a Carrara il 10 giugno scorso ove era candidato a Sindaco.
Proprio Renzi aveva incontrato Marco Mancini, fratello di Alessandro Mancini, nel famoso incontro nell’autogrill a Fiano Romano filmato e pubblicato dalla trasmissione Report.
Il quadro è articolato ma allo stesso tempo ben chiaro.
Com’è chiaro che ci siano molte questioni oscure che vanno portate alla luce a Ravenna.
Abbiamo sempre avuto delle perplessità sul modus operandi dell’ex Procuratore della Repubblica di Ravenna Alessandro Mancini.
Certo è che durante la gestione della Procura della Repubblica di Ravenna di Alessandro Mancini, non ho avuto alcun riscontro sui numeri, dettagliati e documentati esposti che ho inoltrato circa possibili reati.
Esposti che riguardano i rapporti tra il Comune di Ravenna e Ravennantica, la gestione dell’imposta di soggiorno, le indennità degli amministratori delle società e degli enti partecipati dal Comune di Ravenna solo per citare quelli più evidenti.
A Forlì hanno aperto subito un’indagine sul nostro esposto per la fornitura di mascherine. A Ravenna invece tutto tace.”