Il nuovo fine settimana di emergenza meteo non ha visto riportare danni a Faenza. Marzeno e Lamone hanno raggiunto il livello arancione di piena, ma il sistema idrogeologico ha sostanzialmente retto. Le piene hanno però potrebbero aver indebolito argini e infrastrutture e da domenica mattina i tecnici del Comune hanno iniziato le verifiche.
“Maggio 2023 ha segnato per tutti noi uno spartiacque con un prima e un dopo. Le tre allerte rosse dell’ultimo mese ci confermano, per l’ennesima volta, che se fino a ieri certi fenomeni meteorologici estremi potevamo considerarli straordinari, oggi sono diventati ordinari, parte della nostra vita quotidiana. Perciò tutti, istituzioni e cittadini, dobbiamo adattarci a conviverci” ha commentato il sindaco Massimo Isola, che poi ha criticato coloro che nel weekend hanno espresso giudizi negativi sull’allerta rossa emanata dalla protezione civile.
“Molti hanno ironizzato sull’allerta rossa diramata ieri, ritenuta un eccesso di zelo, se non, addirittura, un modo per il sistema di protezione civile di evitare conseguenze a proprio danno. Nulla di più sbagliato. Gli allagamenti sulla costa e le esondazioni nel bolognese che hanno provocato addirittura una vittima dimostrano che i modelli metereologici non solo erano esatti ma addirittura, per certi versi, sottostimati. Anche perché, come dicono gli esperti, perturbazioni di questo tipo producono celle temporalesche molto concentrate che possono colpire ovunque a distanza di pochi km, impossibili da prevedere con tempismo e nella sua esatta posizione.
Di per sé le allerte rosse non significano allarme. Piuttosto segnalano la necessità di massima attenzione e cautela per la popolazione e forniscono alle istituzioni la possibilità di attivare tutte le procedure di monitoraggio del territorio e messa in sicurezza dei cittadini.
In questa occasione non sono state necessarie ordinanze di evacuazione ma, assieme a tutti i sindaci della Provincia e alla Prefettura, è stato concordata la chiusura delle scuole e la sospensione delle attività. Tutto è criticabile. Ma posso assicurare che ogni scelta è sempre attentamente soppesata alla luce di tutti gli elementi di valutazione forniti dai tecnici.
Dopo diciassette mesi da quel tragico maggio 2023 dobbiamo essere coscienti che non possiamo più permetterci di sottovalutare nessun potenziale rischio, anche minimo”.