“È tornata in questi giorni all’attenzione di tutta la cittadinanza della Bassa Romagna la questione del punto nascita dell’ospedale di Lugo.
Dopo anni di depotenziamento del nostro ospedale deciso dal servizio sanitario regionale, l’esplosione della pandemia Covid ha fatto rivedere molte scelte e il grande contributo dato dal nosocomio lughese, che durante la prima fase dell’emergenza fu trasformato in ospedale Covid, ha rivalutato la funzione e l’importanza degli ospedali del territorio.
Lo stesso presidente Bonaccini aveva riconosciuto pubblicamente l’importanza dell’ospedale di Lugo, così come il Direttore dell’AUSL della Romagna Tiziano Carradori ed erano state fatte importanti promesse in merito al ripristino del nostro ospedale, sia per quanto riguarda alla piena funzionalità dopo la parentesi Covid, sia per quanto riguarda il ripristino dei reparti che nel corso degli anni erano stati smantellati o depotenziati. Promesse che in parte sono state rispettate, a partire dal ritorno di un Direttore sanitario dell’ospedale.
È però arrivato il momento che tutte le promesse vengano mantenute. L’ospedale di Lugo è un ospedale che serve un bacino di centomila abitanti e quindi la presenza di un punto nascita è la risposta a un’esigenza della popolazione che risulta imprescindibile. È impensabile che le famiglie della Bassa Romagna debbano continuare a spostarsi in altri Comuni e percorrere anche decine di chilometri per le nascite. Anche nel documento “Il sistema socio e sanitario a Lugo all’epoca del Covid. Contenimento della pandemia, rilancio dell’ospedale, ridefinizione della medicina territoriale e del sistema sociale”, proposto dalla coalizione di centrosinistra di Lugo di cui facciamo parte, portato in Consiglio Comunale dalla Giunta il 28 ottobre 2020 e approvato a larga maggioranza (17 favorevoli, 5 astenuti e nessun voto contrario) evidenziava, come scritto nello stesso documento, “l’esigenza di ripristinare quanto prima il punto nascita del nostro ospedale”, “in quanto la storia, la tradizione della ginecologia e ostetricia di Lugo non possa essere violentata da scelte organizzative che da troppi mesi non portano le mamme di questo territorio a partorire a Lugo”.
Il tempo sta passando e i cittadini della Bassa Romagna aspettano azioni concrete da parte dell’AUSL della Romagna e della Regione.”