Si resta perplessi leggendo le dichiarazioni di Coldiretti riguardo ai lupi, quando si parla di “contenere questo sovraffollamento faunistico”. Dovremmo forse uccidere una specie protetta? I principi di biologia che si insegnano alle scuole medie spiegano che le popolazioni animali sono formate da prede e da predatori. Ce lo siamo già dimenticati? Il numero delle une e degli altri resta quasi sempre in equilibrio; se ciò non accade, lo si deve a qualche danno che abbiamo procurato all’ecosistema. Inoltre, quando si discute di grandi predatori come il lupo, sarebbe bene affidarsi ai fatti. Così, come non bisogna trasformarsi in virologi dell’epoca Covid, non si possono nemmeno indossare i panni degli zoologi. Occorre anche chiedersi se sia sempre colpa dei lupi. Non è la prima volta che, dopo gli allarmismi iniziali, si scopre che determinati attacchi sono stati compiuti da cani randagi e rinselvatichiti e non da lupi, come il recente caso di un ciclista azzannato a Ferrara.
Infine è d’obbligo ricordare che, quasi sempre, i lupi diventano confidenti, ovvero non temono più l’uomo, perché dispongono di fonti alimentari antropiche. Basta che un cassonetto rotto diventi accessibile agli animali o degli avanzi di grigliate buttati nella compostiera o, ancora, una ciotola di cibo per cani lasciata incustodita fuori di casa, per convincere i lupi che è molto più conveniente aggirarsi in prossimità delle case abitate, anziché fuggire alla vista dell’uomo. Per questo non bisogna diffondere inutili allarmismi e ancor meno conviene lanciarsi in ricostruzioni fantasiose.
Il Professor Paolo Ciucci, uno dei più grandi esperti di lupi italiani, durante un convegno che si è tenuto lo scorso inverno all’Università di Padova, ha dichiarato che in tutti i luoghi in cui arriva il lupo scompaiono le nutrie, altro problema del nostro territorio. Se c’è una preda, c’è anche un predatore.
Cosa fare nel frattempo?
Intanto ricordiamo che è ancora aperto il bando della Regione Emilia-Romagna per la produzione agricola primaria, volto a prevenire i danni causati dalla fauna selvatica per l’acquisto di reti, protezioni elettriche a bassa densità, cani da guardia, ecc. I tempi stringono, dato che la scadenza del bando è il 15 di ottobre prossimo. Eventualmente, se i fondi non saranno completamente utilizzati, si potrà richiedere una riapertura e, se i problemi persistono, si potrà pensare a un rifinanziamento. E come si consiglia di fare in tutti i luoghi in cui i lupi sono naturalmente presenti, è bene tenere gli animali da compagnia, soprattutto se di piccola taglia, in sicurezza durante le ore notturne.