«Siamo molto soddisfatti della partecipazione alla primarie di domenica, conseguenza del processo aggregante che si è innescato già dalla fine dello scorso anno in provincia così come in tutto il paese attorno al nostro progetto, e che ha preso forma attorno alla candidatura di Elly Schlein. Il popolo democratico c’è, e ha dato un segnale forte rispondendo alla nostra chiamata: trascorsa la fase congressuale nei circoli, siamo riusciti a far da ponte tra il dentro e il fuori, attraendo nuove energie e ampia partecipazione.
La richiesta dell’elettorato è evidente e ci impone un impegno preciso: il Partito Democratico deve esprimere una linea chiara, superando le timidezze di questi anni in particolare a livello nazionale, l’ossessione del governo a tutti i costi che ci ha portato a stemperare i nostri valori e gli obiettivi sui quali, chi ci aveva dato fiducia nelle urne si è trovato tradito nelle aspettative. È necessario che il Partito ritrovi la radicalità dei suo valori e della sua azione; una radicalità intesa in senso verticale, che vada alla radice profonda del nostro senso di fare politica, esprimendo una linea chiara sui temi, su dove vogliamo andare, su cosa vogliamo fare e su chi vogliamo rappresentare.
La pandemia ha amplificato le fragilità e le situazioni di disagio, e gli elettori si sono riconosciuti nel cuore del nostro progetto, che è quello di mettere in campo una lotta serrata e senza quartiere alle diseguaglianze. Un lavoro che è politico ma anche culturale, e che si interseca strettamente con le lotte per i diritti civili e sociali, così come con il processo di transizione ecologica che deve necessariamente accellerare.
Ora dobbiamo impegnarci tutti i giorni e a tutti i livelli per realizzare il cambiamento che ci è richiesto, a partire da una realtà privilegiata come la nostra, dove il Partito è già articolato e in salute, e in grado di esprimere a tutti i livelli amministrazioni di grande capacità. Siamo pronti a lavorare per il rilancio e per tenere insieme tutta la nostra comunità, prendendoci cura della storia e dei valori del Partito Democratico, e proiettandoli nel futuro. E per far questo dobbiamo rimetterci subito in cammino e ricominciare a stimolare la partecipazione permanente, a partire dai tanti che domenica così come alle ultime elezioni non si sono espressi: tra loro ci sono purtroppo soprattutto le fasce di reddito più basse, e questo implica una potenziale crisi della democrazia, con il rischio di una marginalizzazione permenente delle fasce più povere della nostra società.
Da questo vogliamo ripartire, costruendo un Partito più ampio e solido, che prosegua la fase costituente per rafforzarsi, aggregando chi non si è sentito coinvolto in una discussione che è stata più sui cognomi che sui contenuti; dobbiamo costruire al più presto un’opposizione concreta e vigorosa a questo governo, che per tutelare chi ha già, sta lasciando gli ultimi e i più deboli a sé stessi, ampliando quelle diseguaglianze che invece noi vogliamo colmare.
Il Partito è la nostra casa, ed ha fondamenta antiche sulle quali vogliamo rafforzare un edificio sempre più alto, inclusivo, vivace e plurale: a tutti quelli che sono venuti a votare domenica, a tutti quelli che non si rassegnano, a tutti quelli auspicano un futuro più equo e sostenibile diciamo venite, venite a far parte della cominutà democratica. C’è bisogno del contributo e della partecipazione attiva di tutti per costruire il nuovo Partito Democratico, così che sia motore del rilancio della sinistra, per un futuro dove tutti abbiano pari possibilità di accesso alla felicità».