“Vendesi villette in zone alluvionate, canotto incluso”. Questa la scritta che campeggiava lungo viale Firenze a Faenza. Si tratta di un’ azione di sensibilizzazione da parte degli ambientalisti, organizzata nella mattina di lunedì 19 febbraio alla Ghilana, a Faenza, e a Biancanigo, alle porte di Castel Bolognese, in due zone alluvionate del territorio sulle quali però non si sono fermati i cantieri per la costruzione di nuove unità immobiliari.
“Stop cemento” la richiesta degli ambientalisti che da mesi puntano il dito contro l’eccessiva urbanizzazione e il consumo di suolo che non arresta, ritenuti concausa nei danni prodotti dall’alluvione di maggio su tutto il territorio romagnolo. In entrambe le incursioni sono state affisse anche foto di come i due territori, dove un domani dovrebbero sorgere case, si presentavano il 17 maggio 2023. A Biancanigo, il nuovo quartiere residenziale viene pubblicizzato come “immerso nel verde”. Per Faenza Eco-logica ed Extinction Rebellion invece si tratterà di un nuovo quartiere “immerso nel fango”.