La richiesta di espandere la cava di Monte Tondo all’interno della Vena del Gesso da parte della multinazionale Saint-Gobain trova l’opposizione della Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna. L’opposizione, iniziata nei mesi scorsi, diviene oggi pubblica con un incontro aperto a tutti in programma giovedì 16 al Museo Malmerendi di Faenza, alle 21, durante il quale la federazione illustrerà i problemi ambientali che potrebbero derivare dall’espansione della cava, una cava dalla quale, denunciano gli speleologi, è già stato estratto altro materiale sufficiente per la lavorazione per oltre 10 anni. Dal canto loro, gli speleologi chiedono di iniziare a studiare e a mettere in atto un piano di ripristino ambientale per quando la Saint-Gobain cesserà le proprie attività, un piano che doveva essere ormai pronto da anni, ma sul quale, anche secondo i gruppi di opposizione di Riolo Terme, si è ancora troppo indietro.