Sulla variante di Borgo Rivola, lungo la Casolana, si sta consumando un duro scontro fra Fratelli d’Italia e Partito Democratico. In questi giorni si è infatti innescato un botta e risposta fra il capogruppo del partito nel consiglio comunale faentino, Stefano Bertozzi, e il Pd manfredo. La variante verrà realizzata con i fondi stanziati dalla struttura commissariale per la ricostruzione post-alluvione. Quasi 5 milioni di euro. Per Bertozzi però la variante non ha nulla a che fare con l’alluvione, essendo un progetto ormai datato di anni. Per il Partito Democratico, invece, la variante metterà in sicurezza alcuni tratti della provinciale Casolana, divenuti a rischio a causa delle stesse frane dell’alluvione.
Venerdì il Partito Democratico ha risposto a Bertozzi. Ora la controreplica del consigliere comunale del centrodestra:
“Addirittura mi si accusa di aver attaccato Michele de Pascale, sindaco e presidente della Provincia, candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna. Oggi non si può nemmeno criticare l’operato di de Pascale.
Il Partito Democratico di Faenza però continua a mentire. Nei giorni scorsi è stato presentato il progetto per la variante della provinciale 306 a Borgo Rivola, un progetto che ha almeno 10-12 anni di età, credo sia anche più vecchio, terzo stralcio di un intervento che la Provincia di Ravenna aveva pensato per agevolare la viabilità fra Casola Valsenio e Castel Bolognese. Legittimo. Sono anche d’accordo su questo tipo di intervento. Peccato che la Provincia in questi anni non è riuscita a trovare i fondi per finanziare l’opera.
E cos’ha fatto allora la Provincia ? Lo ribadisco per l’ennesima volta, rispondendo al Partito Democratico di Faenza, che sente il bisogno di rispondere a me, ma non sente il bisogno di chiedere al suo candidato perché sta usando i fondi dell’alluvione per finanziare un’opera che con l’alluvione non c’entra niente.
Dopo l’alluvione, a settembre del 2023, vengono presentati una serie di interventi, richiesti dalla struttura commissariale, per la viabilità post-alluvione. Il presidente de Pascale fa inserire nell’elenco dei lavori anche la variante di Borgo Rivola, 4 milioni e 950 mila euro.
Quando è stato chiaro che una parte dei fondi per la ricostruzione post alluvione sarebbero stati ottenuti grazie ai fondi del PNRR dirottati dall’Unione Europea per affrontare l’emergenza in Romagna, grazie alle manovre di convincimento della premier Giorgia Meloni, è stato anche chiaro che molte delle opere infrastrutturali di urgenza, non di somma urgenza, sarebbero state finanziate con quei fondi.
De Pascale lo sapeva benissimo, tanto che a settembre 2023, in base ai documenti fornitemi dalla Provincia, ha portato avanti il progetto della variante di Borgo Rivola, che io continuerò a contestare non come progetto in sé, ma per la forma di finanziamento. A gennaio 2024, quattro mesi dopo che il presidente de Pascale aveva già richiesto alla struttura commissariale 5 milioni di euro per la variante e sapeva che quei soldi sarebbero arrivati anche grazie agli stanziamenti del PNRR dell’Unione Europea, demagogicamente, come lui fa di solito, rilascia una dichiarazione stampa e dice: ‘Ah, ma perché non destiniamo quei fondi alla popolazione alluvionata ?’, sapendo benissimo che la risposta sarebbe stata negativa, perché quella non era la collocazione per quei fondi. Tanto è vero, infatti, che lui quei fondi li aveva già richiesti”.
La decisione sui fondi PNRR venne presa dopo la visita di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, in Romagna, comunicata alla stampa a Forlì.