“Il disastro ecologico della Valle della Canna non dovrebbe stupire ed indignare più di tanto” scrive l’Enpa. “Da molti anni, infatti, nel periodo estivo, in modo più o meno grave si lanciano appelli e proclami per quanto accade in quell’area valliva”.
Il guaio è che gli enti locali i quali dovrebbero vigilare, prevenire ed evitare cotali situazioni, sono da troppo tempo latitanti.
Anche questa volta per alleggerire le proprie responsabilità nel disastro ecologico, si incolpa il clima e la siccità.
Capri espiatori fin troppo spesso ricorrenti ed ai quali non abbocchiamo.
La situazione dell’ambiente ravennate è indecente : Punte Alberete è una discarica a cielo aperto, le pinete di Classe e San Vitale versano in una condizione di avvilente incuria, la Pialassa dei Piomboni è preda di un inquinamento sorprendente, la Pialassa della Baiona è costantemente dragata da vongolari clandestini, la pineta Ramazzotti, alcuni anni or sono, andò in fumo e così via.
Abbiamo il sospetto che a certi amministratori non dispiacerebbe se di tutte le nostre ricchezze naturali si facesse un bel falò, sul tipo di quelli californiani, questo per togliersi di torno un problema economico e gestionale che non porta voti.
Se però a muoversi è una ragazzina che, giustamente, denuncia i grandi problemi che attanagliano il pianeta ecco che i politici fanno a gara per mettersi in evidenza e diventare i paladini più combattivi per la salvezza del mondo.
Ebbene, di fronte a cotanta mobilitazione, gradiremmo sapere se gli studenti ravennati sono mai scesi in piazza per manifestare pro o contro a quanto sta accadendo da troppo tempo qui nel loro territorio.
Le associazioni venatorie hanno comunicato che i loro volontari si sono prodigati per soccorrere e recuperare gli uccelli e i pesci in agonia o già morti.
Ne prendiamo atto, ma non possiamo tacere sul fatto che proprio in questi giorni certi cacciatori abbiano continuato a sparare nella valle retrostante a Marina Romea, ovvero, è proprio il caso di dirlo, ad un tiro di schioppo dal cimitero della Valle della Canna”.