“Usami ma non farti usare”: 48 Ore senza cellulare, è l’attività promossa e ideata da una docente delIstituto San Rocco di Faenza, Silvia dal Prato, che attualmente si sta svolgendo presso la scuola secondaria di 1° “Bendandi”.
“Il progetto “Usami ma non farti usare” rappresenta un’audace iniziativa pensata dall’insegnante Silvia Dal Prato, che mira a far riflettere gli studenti sul valore delle relazioni umane e sui pericoli della dipendenza tecnologica. In un’epoca dominata dalla presenza pervasiva dei telefoni cellulari, questo progetto sfida gli studenti a esplorare un mondo al di là degli schermi e a riscoprire il calore autentico delle connessioni umane.
Partendo dall’analisi critica dei gruppi social a cui partecipano, gli studenti avranno l’opportunità di comprendere la portata dei legami virtuali e le implicazioni di una dipendenza eccessiva dalla tecnologia. Tuttavia, l’esperienza non si ferma all’analisi superficiale; gli studenti saranno incoraggiati a esplorare le loro paure e insicurezze legate alla dipendenza tecnologica, aprendo la porta a una crescita personale e consapevolezza individuale.
La sfida più grande, però, sarà la privazione del cellulare per 48 ore. Questo viaggio emozionante metterà in luce le paure e le insicurezze connesse alla dipendenza tecnologica e sfiderà gli studenti a trovare alternative coinvolgenti per trasformare tali emozioni negative in esperienze positive. L’insegnante Silvia Dal Prato sarà la guida preziosa di questo viaggio, offrendo supporto e sostegno per consentire agli studenti di riflettere sulle proprie esperienze.
Un aspetto unico di questo progetto è la diversità delle regole stabilite da ogni classe, esposte su cartelloni per favorire dibattiti e riflessioni profonde. La speranza è quella di coinvolgere l’autore Fernando Muraca, autore di “Liberamente Veronica”, in un evento speciale per condividere esperienze e strategie per affrontare il rapporto con la tecnologia.
L’avventura culmina in un video-spettacolo digitale sulla frase evocativa “Usami, ma non farti usare”, un messaggio potente che invita alla riflessione sull’uso saggio della tecnologia. Quest’esperienza intensa è un invito a riscoprire il calore umano che spesso si perde di vista di fronte ai freddi schermi.
Il coinvolgimento delle famiglie è cruciale per il successo e la continuità di questo progetto. Esse possono supportare i loro figli, incoraggiandoli e condividendo le proprie esperienze. Insieme, scuola e famiglie creano un ambiente propizio alla crescita personale e all’equilibrio tra tecnologia e relazioni umane autentiche.
In conclusione, il progetto “48 Ore Senza Cellulare” è un invito a un viaggio di scoperta delle relazioni umane autentiche. Quest’esperienza stimolante e innovativa lascerà un’impronta duratura, invitando alla riflessione sul vero valore delle connessioni umane in un’epoca dominata dalla tecnologia.”