Questa mattina Extinction Rebellion Faenza ha attaccato poster sul disastro ecologico e climatico, per “incentivare chi si muove in bici o a piedi, per ringraziare i bambini che vanno a scuola in bici e per spronare i cittadini a lasciare le auto a casa”.
“Non è stato un atto vandalico perché nulla è stato rovinato. Si tratta di un atto pacifico per invitare la gente a riflettere, per informare e dire la verità” spiega l’associazione.
“Le auto emettono almeno il 13% delle emissioni climalteranti a livello europeo e sono una delle maggiori cause di inquinamento dell’aria, soprattutto da diossido di azoto senza parlare degli incidenti, morti e feriti.
Il traffico in una cittadina pianeggiante come la nostra, è eccessivo ed evitabile.
Anni fa il comune, ha speso molti soldi per installare 120 cartelli “educa ciclisti”, che biasimano e bacchettano gli utenti deboli della strada come fossero dei grossi problemi.
Noi ci abbiamo attaccato sopra questi poster! Ormai è tempo di una svolta”.
Poi le richieste all’amministrazione: “Chiediamo che il comune si impegni a dire la verità sulla crisi ecologica e climatica e che questi cartelli diventino un monito all’inquinamento. Sarebbe bello coinvolgere nuovamente le classi del grafico Persolino-Strocchi, sostituendo il vecchio messaggio con uno nuovo, centrato sulla crisi climatica, sui danni della motorizzazione privata e sull’incoraggiamento a chi va in bici”.
Una città resiliente, a misura di bici e pedoni, con più parchi e meno parcheggi, meno cemento e meno auto.
La biodiversità sta collassando giorno dopo giorno. Le specie si estinguono a ritmi impressionanti, i ghiacciai si sciolgono. La stessa pandemia Covid è aggravata dall’inquinamento. I nostri polmoni e quelli dei nostri figli si stanno ammalando, stiamo soffocando. Cosa aspettiamo? Abbiamo bisogno di gente che si ribelli a questo sistema tossico”
“Bisogna creare una cultura ecologica, bisogna adattare la città ai cambiamenti climatici e ridurre le emissioni. Non tra un anno, non domani. Ora”.