Questa sera, alle 21 al Teatro Alighieri, il concerto-racconto Omaggio a Yehudi Menuhin organizzato in collaborazione con Lions Club Ravenna Host a favore dei bambini di Betlemme

Arrivano da più di venti Paesi diversi; hanno studiato e fatto musica insieme; quando si esibiscono portano in scena lo spirito della cooperazione europea, con creatività, immaginazione, talento: sono i 35 giovani e giovanissimi musicisti della European Spirit of Youth Orchestra, che oggi alle 21, suoneranno al Teatro Alighieri, diretti dal fondatore di questo progetto, Igor Coretti-Kuret, e accompagnati dall’appassionato racconto dello scrittore Paolo Rumiz. United Together è un toccante incontro di musica – in programma Mozart, Bach, Beethoven e Schubert – e parole, nonché un omaggio al leggendario violinista Yehudi Menuhin nel XX anniversario della sua scomparsa, con tre soliste al violino accomunate dall’essersi già distinte in prestigiosi concorsi internazionali e dal vivere e studiare in un Paese diverso da quello d’origine. Il concerto è un vero dono per gli spettatori, promosso da Fondazione Ravenna Manifestazione in collaborazione con Lions Club Ravenna Host, ma anche un dono per i bambini di Betlemme: l’evento sarà a offerta libera e il ricavato sarà destinato al progetto Al vedere la Stella, che porta assistenza al centro Hogar Nino Dios di Betlemme, dove sono ospitati bambini e ragazzi con disabilità molto gravi. I biglietti possono essere ritirati alla Biglietteria del Teatro Alighieri (o prenotati telefonicamente 0544 249244).

In più di vent’anni di attività la European Spirit of Youth Orchestra ha coinvolto musicisti dagli 11 ai 18 anni provenienti da 23 Paesi europei. Con la guida di Igor Coretti-Kuret, che l’ha creata nel 1994, la ESYO rappresenta un’esperienza di formazione ma anche umana, che vede l’orchestra esibirsi in Italia e in Europa con celebri solisti e in prestigiose sedi. Il lavoro dei ragazzi in orchestra avviene nello spirito di convivenza pacifica e di collaborazione transnazionale che si basa sul reciproco rispetto e sulla migliore conoscenza tra popoli e culture, mentre imparano a valorizzare il comune patrimonio musicale e la loro identità europea. A Ravenna il programma sarà introdotto dall’Ouverture Idomeneo Re di Creta, prima opera matura di Mozart, alla quale eseguiranno le esibizioni di tre giovanissime eccellenze del violino: le quindicenni Jelena Horvat dalla Serbia e Julia Jones dagli Stati Uniti affrontano il Concerto in re minore per due violini e orchestra d’archi di Bach, mentre la coreana Lindsey Jelin Lee si cimenta nella Romanza in fa maggiore per violino e orchestra di Beethoven. Conclude il programma la Quinta Sinfonia in si bemolle maggiore scritta dall’allora diciannovenne Franz Schubert.

Triestino al pari del direttore Coretti-Kuret è il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, che dal 2015 affianca l’ESYO con il proprio bagaglio di attento cultore delle storie del passato, in particolare quelle volutamente dimenticate, esperto del tema Heimat e delle identità in Italia e in Europa. In United Together la voce di Rumiz diventa parte integrante dell’orchestra, con testi composti appositamente per i concerti e in armonia con il programma musicale: “da quando ho conosciuto questi ragazzi stupendi ho smesso di scrivere e ho iniziato a cantare,” spiega lui stesso. “L’Europa ha bisogno di musica per sentirsi viva e questa convivenza musicale è un’esperienza che mi ha cambiato la vita”. Parole che riecheggiano quelle di Menuhin, fermo sostenitore dei valori dei padri fondatori dell’Unione Europea – “i giovani musicisti sono il tessuto connettivo della nostra umanità. Sono loro a portare il messaggio di comprensione, compassione e amore, capaci di generare vibrazioni che nessuna barriera può fermare. Nel fare musica, mostrano una gioia che può nascere solo dalla buona volontà e dalla fiducia tra persone di diverse origini”.

Parole che possono applicarsi anche a quei giovani che costituiscono la maggioranza dei gruppi che, ogni mese dal 2017, viaggiano fino a Betlemme per aiutare i più deboli fra i deboli: è questa la chiave di Al vedere la stella, il progetto dell’Azione Cattolica Italiana che si immerge nel presente delle nostre vite per seminare futuro. E sostiene il centro Hogar Nino Dios, i cui giovanissimi ospiti sono stati spesso rifiutati o abbandonati per necessità dalle loro famiglie, a loro volta vittime di situazioni difficili. Il progetto è quindi al tempo stesso assistenza pratica ai bambini e ragazzi affetti da gravi disabilità che il centro accoglie, ma anche scuola di vita per coloro che accettano la chiamata al servizio. “Abbiamo colto in questa iniziativa il vero senso della carità e dell’altruismo – spiega Canio Russillo, Presidente del Lions Club Ravenna Host – e, come da tradizione lionistica, abbiamo voluto assicurare non solo il nostro sostegno economico, ma anche quello all’organizzazione dell’evento previsto al Teatro Alighieri. Il Lions Club Ravenna Host ha inoltre già programmato un proprio e autonomo Service per il prossimo gennaio, destinato a raccogliere fondi per permettere ai volontari di raggiungere Betlemme e mettersi al servizio di chi è nel bisogno”. L’Azione Cattolica di Ravenna, che si fa strumento della Presidenza Nazionale affinché tale contributo sia immediatamente tradotto in pratica, accoglie con grande riconoscenza la generosità e la vicinanza degli artisti, dei sostenitori e di tutti coloro che con la loro presenza si faranno parte di questo ponte di arte e solidarietà, bellezza e crescita personale e di cura della casa comune.