Con i consigli comunali di fine giugno è stato approvato il regolamento per l’applicazione della Tari e le relative tariffe per l’anno 2021.
L’approvazione del regolamento si è resa necessaria in ragione delle rilevanti modifiche operate dal decreto legislativo 116/2020 al codice ambientale, che hanno soppresso la possibilità per i Comuni di assimilare i rifiuti speciali ai rifiuti urbani, formulando nuove definizioni di rifiuto e della sua classificazione. A questa modifica va aggiunta la facoltà, riconosciuta alle utenze non domestiche, di avvalersi del mercato per conferire i propri rifiuti, facendo espressa richiesta all’ente locale di uscire dal servizio pubblico.
In tema di tariffe, si evidenzia che, grazie alle risorse messe a disposizione dalle Amministrazioni comunali e dal decreto “Sostegni bis”, le utenze domestiche manterranno un gettito pressoché inalterato, mentre quasi tutte le utenze non domestiche potranno beneficiare di una riduzione rispetto alle già ridotte tariffe approvate per il 2020.
Le tariffe per le utenze domestiche, stante la nuova modalità di attribuzione dei costi del metodo tariffario rifiuti (Mtr), teso a penalizzare coloro che producono un maggior quantitativo di rifiuti, potranno subire variazioni in diminuzione quando l’unità immobiliare di riferimento è occupata da poche persone, pur con una superficie estesa, mentre ci potranno essere aumenti per i nuclei familiari più numerosi, che occupano piccoli appartamenti. Questa diversa modulazione della tariffa, peraltro, costituisce l’inizio di un percorso finalizzato all’applicazione della tariffe secondo criteri puntuali che, come tali, sono diretti ad attribuire maggior onere a chi produce più rifiuti.
Tuttavia, per contenere gli aggravi nei confronti delle famiglie con difficoltà socio-economiche, verrà pubblicato un bando dedicato alle utenze domestiche, analogamente a quanto realizzato per la Tari 2020, finalizzato alla restituzione della tassa pagata.
Anche per le categorie economiche verrà emanato un bando per erogare ulteriori risorse messe a disposizione da parte dell’amministrazione dei nove Comuni della Bassa Romagna, per supportare le imprese nella ripartenza.