Si consolida il progetto “Lavoro agile in Bassa Romagna”: nei prossimi mesi tutta la struttura dell’Unione e dei Comuni sarà coinvolta in un percorso di analisi e studio di prassi, ruoli e attività attraverso specifici questionari, indagini interne e percorsi formativi dedicati. L’obiettivo è quello di rendere strutturale l’utilizzo dello smart working parziale, incrementando dunque la flessibilità lavorativa e migliorando le dotazioni tecnologiche dell’ente.
L’obiettivo finale del progetto è migliorare l’efficienza della macchina amministrativa e della qualità dei servizi offerti a cittadini e alle imprese, agendo sulla flessibilità. Per portare a compimento questo percorso è stato istituito un gruppo di lavoro che opererà in sinergia con una società specializzata, a cui è stato affidato il compito di supportare l’ente in questa importante transizione.
“Dalla criticità derivata dall’emergenza sanitaria abbiamo colto una nuova opportunità per la riorganizzazione del lavoro della pubblica amministrazione – ha dichiarato il sindaco Riccardo Graziani, referente per il Personale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna -. Fondamentale per superare il periodo dettato dall’emergenza Coronavirus, lo smart working o lavoro agile necessita ora di un percorso di studio e revisione per diventare elemento strutturale dell’organizzazione dell’Unione e dei Comuni”.
Il progetto “Lavoro agile in Bassa Romagna” è risultato trai i primi nove ammessi a finanziamento della Regione Emilia-Romagna: la misura prevede un contributo del 70% alle progettualità presentate, che possono includere azioni di avvio o consolidamento dello smart working, formazione e adeguamento tecnologico. Il progetto della Bassa Romagna ammonta complessivamente a 150mila euro.
A inizio lockdown (mese di marzo), nell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna hanno usufruito dello smart working 110 lavoratori (12 in smart working totale e 98 parziale), diventati poi 266 nel mese di aprile (136 totale e 130 parziale), su un totale di 536 dipendenti, dunque il 49,6%. A luglio 2020 sono stati 30 i dipendenti che hanno usufruito dello smart working totale e 210 di quello parziale.