Lunedì 17 maggio la giunta dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha incontrato i rappresentanti locali delle forze sindacali per condividere il piano di attuazione dei principali progetti strategici.
Come anticipato anche con gli interlocutori del tavolo per l’imprenditoria, i progetti si concentrano su tre temi principali, previsti anche dai documenti di programmazione dell’Unione europea: la transizione ecologica, la transizione digitale e l’inclusione sociale.
Per l’attuazione dei progetti, l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna potrà contare su fondi europei, nazionali e regionali, intercettando i finanziamenti che passano dal Recovery Fund e nel loro piano di attuazione, ovvero il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). I fondi previsti per l’Italia ammontano a 235 miliardi di euro. Il Recovery Fund si aggiunge ai finanziamenti previsti dal nuovo ciclo di programmazione europea 2021-2027.
Uno sviluppo economico, turistico, culturale, sociale e ambientale: sono queste le caratteristiche che i progetti sono chiamati a tenere insieme. Si parte dal piano di promozione territoriale, passando per il marketing delle attività produttive finalizzato ad attrarre risorse e nuovi insediamenti di impresa, oltre a favorire offerta e domanda grazie alla messa a punto della mappa del territorio e dei servizi sul sistema informativo territoriale (https://websit.labassaromagna.it), fino alla promozione turistica e culturale all’insegna del brand di “Bassa Romagna mia, terra di cuore” e del Festival della land art Terrena.
Completano il quadro il progetto bandiera dell’Unione sulla sostenibilità ambientale “Futuro Green 2030” che realizzerà azioni di accompagnamento alla elaborazione del nuovo piano urbanistico generale (il Pug, di cui è stato illustrato il cronoprogramma), attraverso il coinvolgimento della cittadinanza sul tema della sostenibilità; “Bassa Romagna Smart”, invece, attraverso le iniziative dell’agenda digitale locale proseguirà le azioni mirate alla digitalizzazione dei servizi e semplificazione degli adempimenti a carico dei cittadini e delle imprese; senza dimenticare i progetti che favoriscono l’innovazione sociale, come “Food Corridors”, finanziato dall’Unione Europea per sviluppare azioni, attraverso un processo di coprogettazione con il territorio, capaci di promuovere un uso responsabile delle risorse alimentari, nell’ottica di avviare e sostenere processi di inclusione e solidarietà verso categorie o gruppi sociali emarginati.
“In questo momento di difficoltà, la pianificazione e programmazione territoriale è un elemento importante che ci dà importanti prospettive per il futuro, con l’obiettivo di migliorare la qualità del lavoro, del vivere e dell’abitare”, come ha sottolineato la presidente dell’Unione Eleonora Proni.
I sindacati hanno espresso apprezzamento sul programma illustrato, in particolare per la trasversalità dei progetti presentati e la sempre più necessaria integrazione tra i diversi settori socio-sanitario, economico e ambientale.