Nei nove Comuni della bassa Romagna sono entrate in vigore alcune ordinanze per far fronte all’emergenza siccità in corso e contenere quanto più possibile i consumi idrici.
Entra in vigore il divieto di utilizzare acqua potabile proveniente dall’acquedotto pubblico tra le 8 e le 21 per il lavaggio di aree cortilizie e piazzali, il lavaggio domestico di veicoli a motore e l’innaffiamento dei giardini, orti e prati (si può innaffiare nelle ore notturne, riducendo sensibilmente l’evaporazione e dunque gli sprechi).
È inoltre vietato l’impiego di acqua dell’acquedotto per il riempimento di piscine di privati cittadini a uso domestico, fontane ornamentali, vasche da giardino e il funzionamento di fontanelle a getto continuo; sono altresì vietati ogni spreco e abuso in genere della risorsa idrica.
Le ordinanze resteranno in vigore fino al 21 settembre, salvo eventuale proroga o deroga.
In caso di mancato rispetto delle disposizioni potranno essere applicate sanzioni amministrative da 25 a 500 euro.
Le ordinanze sono state emesse alla luce della situazione generale: all’inizio del 2022 si è evidenziata una carenza sostanziale e generalizzata della risorsa idrica nei settori idropotabile e irriguo, con ricadute anche ambientali (paragonabile ai periodi siccitosi del 2003 e 2017), mentre nella prima metà di giugno il calo delle precipitazioni è stato del 62% rispetto alla media del mese.
Le temperature nel mese di maggio sono state molto elevate (il mese di maggio del 2022 è stato il terzo più caldo dal 1961) e quelle della prima metà di giugno mediamente superiori, con punte prossime ai massimi assoluti del 1991 e 2020.
Le previsioni meteorologiche rimangono stabili, con la presenza di un anticiclone che porterà a un ulteriore aumento di temperature, con punte massime intorno ai 37 gradi nelle pianure. Le portate fluviali, anche del fiume Po (da cui proviene l’acqua del Canale emiliano romagnolo che attraversa la Bassa Romagna), sono in diminuzione e le portate medie mensili parziali di giugno risultano inferiori alle medie storiche del periodo di riferimento in tutto il territorio regionale.
«Al di là delle ordinanze, facciamo appello alla responsabilità di cittadini e aziende, invitandoli a evitare gli sprechi di consumi d’acqua – dichiara Paola Pula, sindaca referente per l’Ambiente della Bassa Romagna. Acquisire buone abitudini è utile sempre, ma in queste circostanze diventa quantomai necessario».
Sono tanti i piccoli gesti che i cittadini possono intraprendere per attuare un risparmio idrico (e anche economico). Tra questi: montare nei rubinetti gli appositi dispositivi frangigetto, che mediante la miscelazione di aria e acqua possono consentire un risparmio di acqua fino al 50%; non utilizzare acqua corrente per il lavaggio di piatti o verdure, ma solo nella fase di risciacquo; preferire la doccia al bagno: ciò consente un risparmio d’acqua fino al 75%, se si ha l’accortezza di chiudere l’acqua mentre ci si insapona (per una doccia di 5 minuti sono necessari 60 litri di acqua, mentre per un bagno in vasca ce ne vogliono addirittura 120 litri); controllare il corretto funzionamento dei propri impianti idrici e irrigui per individuare eventuali perdite occulte e riparare quelle già note e manifeste; attrezzare i sistemi irrigui del verde con irrigazione a goccia e con sistemi temporizzati e sensori di umidità che evitano l’avvio dell’irrigazione quando non necessario; usare lavatrici e lavastoviglie sempre a pieno carico (azionando gli elettrodomestici a pieno carico si risparmiano dagli 8mila agli 11mila litri all’anno); non fare scorrere in modo continuo l’acqua durante il lavaggio dei denti o la rasatura della barba (un rubinetto lasciato aperto eroga mediamente 13 litri al minuto;); utilizzare l’acqua di lavaggio della frutta e della verdura per innaffiare le piante; ridurre alla quantità strettamente necessaria l’erogazione a ogni utilizzo del wc.
Anche in spiaggia è importante rispettare la risorsa idrica: ai titolari degli stabilimenti balneari è chiesto di sensibilizzare i propri utenti in merito al risparmio dell’acqua, anche attraverso un oculato utilizzo di docce e rubinetti presenti negli stabilimenti; un accorgimento importante non solo per chi risiede in riviera, ma per tutti i fruitori degli stabilimenti balneari.