Nell’ambito delle campagne di sensibilizzazione sui temi dell’igiene urbana, l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna promuove informazioni e buone pratiche per contrastare la presenza di colombi urbani o piccioni di città.
La presenza dei piccioni in città è oggetto di opinioni contraddittorie; per alcuni possono rappresentare una piacevole presenza, ma quando l’entità della popolazione è significativa sono causa di problematiche di decoro e di igiene urbana; in particolare, il guano può essere vettore di germi potenzialmente patogeni o allergenici per l’uomo; anche gli edifici e il patrimonio architettonico possono subire danni a causa delle reazioni chimiche dei vari materiali a contatto con il guano.
Per questi motivi, è vietato dare cibo a piccioni e colombi allo stato libero e i proprietari, gli amministratori o chiunque abbia la disponibilità di edifici è tenuto a verificare se negli stessi stazionino piccioni o colombi e in tal caso è necessario rendere inaccessibili gli immobili con griglie o reti o mediante la posa di dissuasori nei cornicioni, grondaie, calate di gronda, posatoi di qualunque tipo, compresa la chiusura delle finestre dei sottotetti.
I proprietari degli edifici, inoltre, devono rimuovere periodicamente il guano dei piccioni e colombi dalle proprie pertinenze ed effettuare operazioni di sanificazione e disinfezione delle aree interessate.
Gli uffici comunali e le forze dell’ordine ricevono spesso lamentele da parte di cittadini o di gestori di attività per la presenza di guano nei centri urbani e la soluzione del problema è in capo al proprietario dell’immobile.
L’Unione ha realizzato manifesti, cartelli e volantini informativi che verranno affissi negli spazi urbani e saranno disponibili presso gli Urp dei nove Comuni della Bassa Romagna con indicate queste regole. Sono stati realizzati anche appositi cartelli dove si ricorda il divieto di alimentazione dei piccioni, che sono apposti in aree della città dove questo problema viene riscontrato maggiormente.
La campagna di informazione è stata sviluppata dal Servizio Igiene, Sanità ed Educazione ambientale dell’Unione, in collaborazione con gli Assessorati all’Ambiente, il Servizio Comunicazione, la Polizia locale e i Servizi Lavori pubblici dei nove Comuni.