Il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha approvato all’unanimità un ordine del giorno di condanna dell’aggressione all’Ucraina.
l documento chiede alle istituzioni nazionali il massimo sforzo affinché si eviti l’escalation militare, nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione italiana, preservando la pace nel continente europeo, secondo i principi della comunità internazionale che l’Onu deve garantire, nonché di fermare l’invasione dell’Ucraina tornando all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere.
L’ordine del giorno invita inoltre la giunta dell’Unione della Bassa Romagna a promuovere e a partecipare a ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, e a promuovere, coordinare e sostenere qualsiasi aiuto umanitario necessario alle popolazioni coinvolte, iniziando dai cittadini ucraini residenti in Bassa Romagna per aiutarli nelle loro necessità amministrative e logistiche, anche nell’ottica di mantenere la comunicazione o favorire il ricongiungimento con i loro familiari rimasti in Ucraina.
Inoltre, viene chiesto alla giunta di promuovere un tavolo di coordinamento delle iniziative di sostegno ai cittadini ucraini messe in campo dalle associazioni di volontariato locali, nazionali e internazionali per rendere più efficace e tempestiva la generosità dei cittadini e contestualmente a chiedere alle forze dell’ordine la massima attenzione per contrastare ogni eventuale tentativo di truffa legato a questa emergenza.
«Essere costretti a lasciare il proprio paese, le proprie case e in moltissimi casi parte delle proprie famiglie è una violenza che in queste settimane la popolazione ucraina ha subito in modo drammatico – ha commentato Eleonora Proni, presidente dell’Unione -. La rete dell’accoglienza si è subito attivata anche nel nostro territorio, coordinata dalla Prefettura con il supporto dell’Area Welfare dell’Unione dei Comuni e il prezioso apporto di associazioni di volontariato e parrocchie. Tra tante difficoltà e sofferenze, il nostro dovere come istituzioni e come comunità è quello di accogliere chi fugge dalla guerra e garantirgli non soltanto beni di prima necessità, ma momenti di normalità e di vicinanza».