Da sempre al centro di conflitti per la sua posizione strategica sul Mediterraneo, la contrada di Gaza (Azzah,Ghazzah) ha visto, nel tempo, infuriare guerre, invasioni, cambiamenti di sovranità e credo religioso.
Secondo la narrazione biblica, Gaza è abitata in origine dagli Evei, figli di Eveo, uno dei discendenti di Noé, quindi posseduta dagli Egiziani, riconquistata da Giosuè, e teatro delle gesta eroiche di Sansone. Città della pentapoli Filistea, diventa colonia greca sotto il dominio di Alessandro Magno, è centro di cultura pagana nell’età dell’Impero Romano, cristianizzata dall’imperatore Arcadio nel 401, terra musulmana in cui si era venerata la tomba di Hāshim, il bisavolo di Maometto, contesa tra Saraceni e Crociati nel XII secolo, e di nuovo scenario di gesta ‘eroiche’, questa volta del famoso Riccardo Cuor di Leone. In età moderna, Gaza è a lungo dominata dagli Ottomani fino alla fine della I Guerra Mondiale quando inizia l’amministrazione inglese e al successivo scenario della prima guerra arabo-israeliana del 1948, conclusa con la nascita dello stato di Israele (1948), ma mai sopita.
A oltre un mese dallo scoppio di un nuovo, crudele conflitto, il Dipartimento di Beni Culturali si interroga con gli strumenti che gli sono propri – la ricerca storica, la raccolta di dati, fatti e documenti, la visione in prospettiva degli eventi, i possibili scenari futuri – sulle cause profonde che muovono i contendenti in uno scontro che sembra infinito e in cui la ricercadi chi ha iniziato per primo sembra funzionale a giustificare una escalation percepita come inevitabile.
Lo storico greco Erodoto nell’interrogarsi sulle cause di un altro conflitto di lungo corso, quello tra Greci e Persiani, potremmo dire tra Occidente e Oriente, dopo aver ascoltato le ragioni dei ‘dotti’ di entrambe le parti e le reciproche accuse di chi per primo avesse commesso ingiustizie è quasi costretto a risalire a un tempo remoto, avvolto nelle nubi del mito e della favola: il rapimento di ragazze, dall’una e dall’altra parte, prima Io, poi Europa e infine Elena. L’analisi del conflitto arabo-palestinese, o la lotta tra due popoli la cui identità va ben oltre i confini nazionali, israeliani e palestinesi, sembra oggi soffrire della stessa mancanza di un punto fermo nella ricerca delle cause, dei reciproci torti e delle rispettive ragioni.
Le molte strade che passano per Gaza meritano quindi una riflessione storica e a un tempopolitica, al di là dei dibattiti da talk-show, delle discussioni private e pubbliche, anche appassionate ma non sempre costruite su fondamenti rigorosi e piuttosto simili a quel comodo chiacchiericcio cui si riferisce, con opportuno e satiricoengagement e ‘urgenza’ politica, il cantautore Vinicio Capossella: «Arruolati da sdraiati / Disputiamo, guerreggiamo / Interventisti sul divano / Sul divano sorvoliamo / Sui conflitti, sulla storia / Atterriamo, decolliamo e poi planiamo / Sul divano» (Sul divano occidentale, 2023).
Da questa esigenza nasce la tavola rotondaLe strade verso Gaza del 28 novembre, alle ore 11 presso la Sala Conferenze del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna (Ravenna, via degli Ariani 1).
Interverranno gli ebraisti Emma Abate e Saverio Campanini (Università di Bologna), lo storico antico Matteo Zaccarini e lo storico dell’età contemporanea Michele Marchi (entrambi del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna), Anna Bagaini (ISPI, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), Alberto Pagani, esperto di strategia e intelligence, già membro dell’assemblea parlamentare della Nato e oggi professore diTerrorismo internazionale presso il Corso di laurea in Storia, Società, Culture del Mediterraneo (Università di Bologna, Campus di Ravenna) e Patrizio Fondi, esperto di diplomazia e relazioni internazionali, già ambasciatore italiano in varie aree del mondo e nello specifico anche in Giordania e professore di Storia della diplomazia culturalenel ‘900, presso lo stesso corso di laurea dedicato al Mediterraneo.
È inoltre previsto in collegamento streaming un intervento dell’Ambasciatore d’Italia in Israele Sergio Barbanti.
La tavola rotonda sarà preceduta dal saluto ai partecipanti del Direttore del Dipartimento di Beni Culturali, Prof. Luigi Canetti, ed è rivolta a tutti gli studenti dei corsi ravennati e bolognesi, alla cittadinanza e alle scuole. Sarà possibile seguire la tavola rotonda anche da remoto attraverso la piattaforma ZOOM a questo link:https://unibo.zoom.us/j/82763156352