11 selezionati a livello mondiale. E tra questi, una faentina, Fosca Boggi, unica italiana nel novero dei finalisti 2019 del Luxembourg Art Prize, premio internazionale annuale che ha l’obiettivo di scoprire talenti artistici, amatoriali o meno, di qualsiasi età e nazionalità, che lavorino con una o più delle seguenti tecniche: disegno, incisione, installazione, pittura, performance, fotografia, tecniche digitali, scultura, audio, video, tecniche miste, arti decorative.
Promosso dalla “Pinacoteca”, museo privato senza scopo di lucro situato nel Granducato di Lussemburgo, il Premio ha l’ambizione di accelerare la carriera di artisti sconosciuti grazie ad un’esposizione collettiva dei finalisti del Premio e all’azione della rete internazionale dei finalisti del Premio, attiva dal 2015.
Il nome del vincitore sarà noto sabato 28 settembre, ma per Fosca Boggi “essere stata selezionata tra 396 partecipanti è come aver vinto…”.
https://www.luxembourgartprize.com/it/finalists-it/
Bio di Fosca Boggi
Nata a Faenza nel 1961, nel 1980 consegue il Diploma di Maestro d’Arte e Magistero Artistico presso l’istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza G. Ballardini. Lavora per diversi anni come restauratrice di dipinti ed affreschi. Nel 2008 torna alla ceramica frequentando il corso di Perfezionamento Arte della Maiolica presso lo stesso Istituto. Nel 2010 apre uno studio a Faenza dove crea pezzi unici ispirandosi a vecchi giocattoli.
Artista Pop, riconoscibile e inconfondibile per la sua minuziosa precisione e realismo, utilizza la ceramica come principale mezzo espressivo della sua poetica. Il suo percorso artistico, sostenuto da una solida ed accurata preparazione tecnica, ha ricevuto importanti riscontri in concorsi nazionali ed internazionali.
L’attenzione di Fosca viene catturata da oggetti dimenticati e, in particolare, da vecchi giocattoli, nel periodo della sua infanzia. L’operazione dell’artista di procurarsi, fondere e riprodurre meticolosamente giocattoli per bambini con un grado impressionante di realismo è un tentativo aperto di mettere in pausa il tempo e di cristallizzare i ricordi transitori.
Le opere di Fosca suggeriscono chiaramente come il gioco non sia solo un modo per i bambini di creare e vivere in un fantastico mondo immaginario, ma rappresenta il loro principale strumento di comunicazione e chiave di interpretazione della realtà. La levigatezza dei suoi giocattoli in ceramica è in qualche modo metafisica, suggerendo un divario segreto tra due dimensioni che è davvero l’obiettivo principale di questa pratica artistica virtuosistica e allo stesso tempo concettuale.