Nel 2015 la Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna pensa ad una candidatura delle grotte nei gessi dell’Emilia-Romagna a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Nel dicembre 2016 la stessa propone formalmente alla Regione di farsi promotrice, presso l’UNESCO, di questa proposta. Segue, nel gennaio 2018, l’iscrizione del sito “Grotte e carsismo evaporitico dell’Emilia-Romagna” nella “Tentative List” della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. Infine, un mese fa, lo Stato Italiano trasmette la richiesta al Comitato del Patrimonio Mondiale, presso la Sede Centrale dell’UNESCO a Parigi. Si tratta dell’unica richiesta annuale presentata dell’Italia.
Nel corso di questi anni la Regione costituisce un Gruppo di Lavoro Tecnico/Scientifico composta da esperti di varie discipline. Sono così coinvolti Università, Soprintendenze, singoli esperti, funzionari e tecnici di Servizi regionali, speleologi della Federazione e una società specializzata. Il Gruppo Tecnico/Scientifico lavora per 4 anni per predisporre i documenti ufficiali. La candidatura viene poi formalmente sostenuta dai principali esperti mondiali sul carsismo nei gessi. L’impegno di tanti permette di definire un documento di alto livello scientifico e culturale.
Nello specifico, le aree interessate alla candidatura in Regione sono 7: Alta Val di Secchia (Appennino reggiano), Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa (BO), Gessi Bolognesi, Vena del Gesso romagnola, Evaporiti di San Leo e Gessi di Onferno (RN).
Tutti i fenomeni carsici presenti nella Vena del Gesso sono stati inseriti nelle “aree centrali” proposte a Patrimonio Mondiale dell’Umanità, con l’impegno da parte di tutte le istituzioni firmatarie della proposta di sostenere la candidatura e di gestire le aree stesse secondo i criteri previsti dell’UNESCO.
“Criteri che, va sottolineato, non comportano ulteriori vincoli o costi, ma l’impegno fondamentale, da parte di tutti, di conservare questi fragili e straordinari ambienti e di consegnarli, come sono oggi, alle future generazioni.”
Per approfondire questi temi, la Federazione Speleologica Regionale organizza, per venerdì 4 marzo alle ore 20,30, al Museo Civico di scienze naturali di Faenza un incontro pubblico. Intervengono Massimo Ercolani della Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna, Paolo Forti dell’Istituto Italiano di Speleologia di Bologna e Stefano Lugli del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Al termine sarà proiettato il film “Le grotte nei Gessi dell’Emilia-Romagna” candidate a Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.