L’archeologa Federica Timossi ha assunto, dal 1° agosto scorso, le direzioni del Museo Archeologico Nazionale di Sarsina, dell’area archeologica della Villa romana di Russi e del Museo Archeologico di Forlimpopoli (in gestione al Comune di Forlimpopoli).
“Un passo importante – commenta il Direttore Regionale Musei Emilia-Romagna Giorgio Cozzolino – per mantenere una continuità scientifica di alto profilo professionale dopo la direzione del dott. Alessandro Marchi, che ha curato questi siti museali negli ultimi anni con le sue competenze storico-artistiche ed ha lasciato il servizio per pensionamento”.
“Sono molto felice di succedere al dott. Alessandro Marchi, collega con cui ho collaborato in questi anni in qualità di supporto scientifico, alla direzione di questi importanti luoghi della cultura e dell’archeologia della Romagna – afferma la neo direttrice Federica Timossi – Il Museo Archeologico Nazionale di Sarsina offre la possibilità di conoscere la Valle del fiume Savio dalla preistoria fino al Medioevo, raccontando in particolare la storia della città romana di Sassina, di cui espone gli eccezionali mosaici policromi e gli imponenti monumenti funerari, unici nel loro genere. L’area archeologica della Villa romana di Russi costituisce invece uno degli esempi meglio conservati di villa urbano-rustica dell’Italia settentrionale: residenze come questa, appartenenti a proprietari terrieri, in età romana caratterizzavano tutte le campagne dell’Emilia-Romagna.”
Federica Timossi, Dottore di Ricerca in Scienze umane, laureata e specializzata in Archeologia presso l’Università di Bologna, dal 2018 lavora per il Ministero della Cultura, dove ha fin qui affiancato i colleghi direttori e le colleghe direttrici in qualità di responsabile delle collezioni.
“È mia intenzione lavorare affinché questi luoghi della cultura divengano sempre più accoglienti e accessibili, – prosegue la dott.ssa Timossi – veri e propri spazi di confronto e di relazione, con una particolare attenzione al rapporto con le comunità locali e alle altre istituzioni culturali del territorio”.