Foto di repertorio

“La guerra in Medio Oriente sembra non avere fine ma come dice papa Francesco non dobbiamo abituarci alla guerra.

La priorità assoluta resta quella di un cessate il fuoco in Libano e a Gaza.

Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo i Med Dialogues a Roma, alla presenza del presidente Sergio Mattarella. Una presenza che “ci onora e conferma il carattere strategico del Mediterraneo per gli equilibri strategici internazionali”.

L’Italia vuole essere “portatrice di pace” nel Mediterraneo con le “parole d’ordine crescita, pace e sviluppo”. E in questi tre giorni l’Italia sarà il luogo del “dialogo”, con i Paesi della regione, in occasione di questi Med Dialogues, e nel G7, con la ministeriale esteri di Fiuggi. “Il dialogo è sempre possibile, mai arrendersi di fronte alle difficoltà”.

“Il Mediterraneo è un mare che soffre, in questo momento, a causa delle guerre, a causa dell’ immigrazione irregolare e i troppi morti in questo mare. In questa conferenza noi portiamo avanti il dialogo, il confronto che l’Italia ha organizzato”, ha proseguito Tajani. “Noi lavoriamo per la pace e lavoriamo per ridurre la tensione: non rinunciamo mai alla via della diplomazia”, ha aggiunto.

“Lavoriamo senza sosta per favorire il cessate il fuoco a Gaza”, ha continuato il ministro, sottolineando che “vanno liberati gli ostaggi, e va favorito l’accesso umanitario nella Striscia per aiutare una popolazione che sta soffrendo in maniera enorme per la follia terrorista di Hamas”. L’Italia, ha ricordato, “è in prima linea per l’impegno umanitario a Gaza, con il programma Food for Gaza, in coordinamento con l’Anp e Israele e il sostegno della Giordania per la consegna degli aiuti”. Nei prossimi giorni, ha annunciato Tajani, “partirà un nuovo aereo di aiuti umanitari da Brindisi. A breve partirà anche una nave da Ravenna con altre tonnellate di aiuti e 15 camion che abbiamo donato al Programma Alimentare Mondiale e che distribuiranno gli aiuti dentro la Striscia”.

Sulla situazione in Libano Tajani ha detto che “servono differenti regole di ingaggio” per il contigente Unifil nel paese. “Dal governo libanese ho ricevuto garanzie di condanne” per gli “inaccettabili” attacchi di Hezbollah, ha affermato Tajani, sottolineando che i Caschi Blu devono essere messi nelle condizioni di garantire la pace in Libano. “Le truppe italiane hanno inviato messaggi molto chiari a New York” e l’Onu che deve lavorare per avere una “Unifil più forte”, ha sottolineato il ministro. (ANSAmed).