L’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 non ha placato la voglia di fare del bene ed essere vicini ai pazienti più fragili: al contrario, le persone hanno dimostrato grande creatività nell’organizzazione di iniziative che rispettassero le normative vigenti in materia di contenimento del contagio, ma che al contempo potessero fare la differenza nell’ambito della solidarietà. In questo senso l’esempio della società sportiva dilettantistica lughese “LifeRunner”, attiva nell’ambito della corsa e del triathlon, è eclatante: il Presidente Marco Andraghetti, con l’aiuto del socio Matteo Pongolini, ha proposto una sfida ai suoi 70 tesserati e ai followers della sua pagina Facebook, quella di trasformare il weekend di Pasqua in un challenge all’insegna del movimento e dello sport. Chiunque decidesse di iscriversi, attraverso una donazione libera, aveva la possibilità di scaricare il proprio pettorale e la propria medaglia virtuale, con la quale premiarsi una volta portata a termine un’attività podistica senza limiti di creatività, durata, lunghezza e device utilizzato; ma, cosa ancora più importante, di contribuire a sostenere il fondamentale lavoro del reparto di Oncologia dell’Ospedale “Umberto I” di Lugo, che nonostante l’emergenza continua a somministrare le terapie salvavita ai pazienti che frequentano la struttura,cercando di minimizzare il rischio di contagio da Covid-19. Il virus, infatti, si è dimostrato particolarmente pericoloso per quelle persone che presentano un sistema immunitario già indebolito da una patologia pregressa debilitante, come appunto è il caso di un tumore.
Grazie al passaparola e all’entusiasmo dei partecipanti, oltre al contributo di aziende partner come 3A Sistemi Srl e M.D.A. Medical Devices Acc., la donazione raggiunta in occasione di questa Pasqua sportiva ha superato i 4.000 euro, precisamente 4.152 euro, destinati all’Istituto Oncologico Romagnolo, che li metterà completamente a disposizione dell’attività svolta in reparto dall’equipe del dott. Claudio Dazzi.
«Sinceramente il successo della campagna ha stupito anche noi – ha spiegato proprio il Presidente della società “LifeRunner”, Marco Andraghetti – in questo periodo sono veramente tante le iniziative legate al mondo della corsa a cui ognuno può partecipare per fare del bene al proprio fisico ma contribuire anche ad una causa importante, come quella della lotta a nemici invisibili quali Covid-19 o cancro. Eppure l’entusiasmo è stato da subito palpabile: e tra persone che hanno corso la maratona su un tapis roulant, e altri che hanno semplicemente fatto il giro del balcone, siamo riusciti a raggiungere una cifra importante. Da tempo contribuiamo alla ricerca e alla cura oncologica con iniziative come cene e pranzi sociali: quest’anno abbiamo dovuto ingegnarci con un evento alternativo per evitare che il nostro piccolo contributo alla causa venisse meno per colpa del Coronavirus. In questo modo abbiamo ottemperato allo spirito con cui “LifeRunner” è nata dall’idea di Sandro Valbonesi, ragazzo di Forlì che voleva coniugare l’immensa passione sportiva al sentimento di gratitudine verso l’IRST di Meldola, che ha curato con successo sua madre quando si è ammalata».
«Non c’è dubbio che l’emergenza Coronavirus sia stata una immane tragedia, che ha separato tante famiglie e che ha provocato molte morti – aggiunge il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – tuttavia in questa situazione le persone hanno dimostrato, in molti casi, di riuscire a tirare fuori il meglio di sé. La volontà di aiutare le persone in difficoltà non è mai stata così manifesta: e se giustamente dobbiamo rispettare le normative che ci vengono imposte da Stato e Regione per cercare di agevolare il lavoro delle terapie intensive, fortunatamente la tecnologia e la creatività ci vengono incontro per far sì che il sostegno alla cura e alla ricerca non venga mai meno. Abbiamo vari esempi di raccolte fondi avviate sul nostro portale di crowdfunding, insiemeachicura.it, aperte dai reparti ospedalieri o da singoli cittadini, che raggiungono il loro obiettivo nel giro di pochissimi giorni grazie alla generosità di tanti. Ringrazio quindi di cuore gli amici di “LifeRunner”, che hanno contribuito in maniera originale e sentita alla nostra mission».