L’inaugurazione, avvenuta il 3 agosto scorso, di una Casa della Salute dell’AUSL a Lido Adriano ha avuto una ricaduta indesiderata su Marina di Ravenna. Capoluogo dell’area territoriale del Mare, già inspiegabilmente priva di una propria sede pubblica di servizi sanitari di base, i suoi 3.448 abitanti si sono trovati falcidiati dei medici di famiglia di cui disponevano presso i rispettivi ambulatori privati, per il fatto che uno dei tre è stato trasferito nella Casa della Salute di Lido Adriano, senza essere sostituito. Di quelli rimasti, uno non può accogliere altri pazienti avendo il pieno degli assistiti, mentre l’altro è diviso a metà con Ravenna, in uno dei cui quartieri pare peraltro destinato a trasferirsi totalmente.
A nome anche della propria madre ottantacinquenne, la dr.ssa Daniela Zeba, raccogliendo la protesta di altri residenti in loco, ci ha giustamente comunicato, tra l’altro, quanto segue: “Il servizio ambulatoriale risulta sospeso e la situazione è inaccettabile, in quanto c’ era tutto il tempo, in questi mesi, per provvedere almeno a nominare un sostituto provvisorio e non interrompere il servizio, che sta causando non pochi disagi ai pazienti, soprattutto anziani, non automuniti e che faticano a spiegarsi al telefono. Chiediamo quindi di porre rimedio alla situazione con l’ attenzione particolare che richiede per risolvere immediatamente il problema e trovare un medico che presti regolare servizio in ambulatorio”. La prospettiva di doversi recare, per ogni esigenza primaria di salute, a Lido Adriano o a Ravenna non è accettata da alcuno. Né può soddisfare che, dopo le prime sollevazioni dei cittadini, sia stata or ora disposta la presenza ambulatoriale, a titolo precario, di un sostituto per due giorni la settimana.
Di conseguenza, rivolgo al sindaco di Ravenna, quale presidente della Conferenza socio-sanitaria dell’AUSL Romagna, la richiesta di conoscere se, come e con quali tempi doverosamente urgenti, l’AUSL stessa intende restituire a Marina di Ravenna una stabile presenza medica ambulatoriale sostitutiva del professionista trasferito nella Casa della Salute di Lido Adriano. Suggerisco, se può facilitare, che il Comune metta eventualmente a disposizione, tramite convenzione, locali di sua proprietà disponibili presso il monumentale, quanto largamente inutilizzato, Centro civico di piazza Marinai d’Italia.
Alla base di tanta aleatorietà della sanità pubblica territoriale a Marina di Ravenna sta la mancata realizzazione di una locale Casa della Salute, progetto avviato già nel mandato 2006-2011 del sindaco Matteucci, però mai condotto in porto, nonostante la suddetta disponibilità di spazi offerta dal Centro civico. Presupposto minimo della sua attuazione è la presenza a tempo pieno di tre medici di famiglia, oggi ridotti ad uno e mezzo, col rischio che ne sopravviva solo uno.
Di qui la seconda domanda al sindaco: quale progetto di apertura della Casa della Salute sta eventualmente portando avanti l’AUSL Romagna per Marina di Ravenna? Con quale attendibile cronologia?