Venerdì 18 gennaio, alle 18, nella sala Muratori, nell’ambito degli incontri letterari promossi dal Centro relazioni culturali, sarà presentato il libro di Alberto Infelise, Fabrizio Frizzi meraviglioso, editore Sperling & Kupfer.
Si tratta di un’occasione particolare nell’offerta del Centro Relazioni Culturali che riguarda la riflessione su un personaggio televisivo, indimenticabile protagonista della televisione italiana, la cui recente scomparsa ha suscitato un’immensa ondata emotiva da parte di un vastissimo pubblico.
In una professione che fa del protagonismo uno degli ingredienti determinanti, Fabrizio Frizzi ha sempre lasciato che fossero i programmi a parlare, le storie a raccontarsi, gli ospiti a farsi conoscere.
Meraviglioso era una delle sue parole preferite.
Fabrizio Frizzi la usava spesso e con partecipe sincerità per commentare i racconti di ospiti e concorrenti delle sue tantissime trasmissioni, o quando ascoltava gli amici e i collaboratori. E soprattutto era la definizione perfetta per descrivere il suo modo di vedere il mondo, chi gli stava intorno, il futuro. Disponibile, positivo, generoso, sensibile, lui c’era sempre per tutti, senza risparmiarsi mai, senza incertezze. La sua scomparsa ha generato un lutto collettivo di dimensioni e intensità inimmaginabili. Un mese e mezzo dopo l’ischemia era riuscito a tornare al lavoro, ma a telecamere spente stava vivendo la fatica di una malattia che gli lasciava pochissime possibilità di scampo. Conduttore televisivo e poliedrico uomo di spettacolo, era diventato papà da meno di cinque anni della piccola Stella, e con la moglie Carlotta stava vivendo un momento di grande felicità. Questo libro racconta un uomo sorridente e combattivo, che ha attraversato quasi quarant’anni della storia della tv e del nostro Paese, con l’aiuto dei ricordi e delle testimonianze di amici, collaboratori, colleghi e persone che lo hanno conosciuto e amato. Ma è anche la sua vita attraverso le sue parole e l’eredità di sentimenti che ci ha lasciato.
Alberto Infelise (Torino, 1972), giornalista, ha lavorato al Messaggero, al TG5, all’Espresso e alla Stampa, dove ora guida le redazioni di Cultura, Società e Spettacoli. Si è occupato di politica, cronaca, cultura e spettacoli.