L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna rilancia l’appello di Enpa a favore della sterilizzazione dei gatti.

L’associazione animalista è impegnata da anni a diffondere la cultura della sterilizzazione, a tutela degli animali e della loro convivenza con la popolazione umana. Prassi che da anni non è più solo un auspicio, ma un vero e proprio obbligo di legge per Ausl e Comuni: la Finanziaria 2008 ha infatti integrato la legge quadro sulla protezione degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo (n.281/91).

È però necessario che anche i privati possessori di animali da compagnia adottino questo provvedimento – indolore e senza conseguenze per il benessere degli animali – per evitare di dover poi gestire intere cucciolate che non si è in grado di ospitare: troppo spesso, infatti, le gravidanze “casalinghe” finiscono per alimentare, seppur indirettamente, la schiera di cani e gatti senza dimora.

“Chi ancora non ha sterilizzato il proprio animale provveda a questo semplice gesto che giova sia alla salute di cani e gatti, sia alla qualità della vita in campagna e in città, evitando di incrementare la schiera dei randagi, ma soprattutto per scongiurare abbandoni di animali – ha dichiarato Paola Pula, sindaco referente per l’Ambiente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna -. Non è tollerabile che ancora oggi vi siano persone incapaci di provvedere ai propri animali, che si rendono poi responsabili di un deplorevole reato quale l’abbandono”.

Gli studi dimostrano come cani e gatti sterilizzati godano di ottima salute psico-fisica e di un’eccellente aspettativa di vita: “C’è ancora chi percepisce la sterilizzazione come una sorta di menomazione dolorosa o invalidante per il proprio animale d’affezione – ha rimarcato il sindaco Pula -. La sterilizzazione, invece, non solo garantisce dal rischio di riproduzione incontrollata, ma riduce sensibilmente, fin quasi ad azzerarlo, il rischio di contrarre malattie come tumore alla mammella e piometra, una patologia causata dalla degenerazione del tessuto uterino”.

“Riceviamo tantissime segnalazioni di gatte che hanno partorito in cascine, casolari, case abbandonate, cortili di privati cittadini che se non catturate e messe in sicurezza continueranno a riprodursi creando dinastie incontrollate di gatti – afferma Elio Geminiani, presidente Enpa Lugo -. I proprietari di gatti maschi non sterilizzati che lasciano liberi di vagare sul territorio i propri animali andrebbero considerati come corresponsabili del randagismo, non considerando che prima o poi le loro fughe d’amore finiscono in tragedia. Ci sono anche molte persone che vogliono vedere partorire la loro gatta per far vivere questa esperienza ai figli. Ricordiamo che trovare adozioni per tutti questi cuccioli significa togliere la possibilità a un trovatello in infermeria felina”.