A poche ore dalle celebrazioni dell’8 Marzo, la Giornata dei Diritti delle Donne, una vicenda incresciosa spinge l’intera associazione e tutto il mondo rappresentato dalla Uisp Ravenna-Lugo ad una doverosa riflessione.
Nella giornata di domenica (5 marzo) in occasione di una gara podistica a Ravenna un partecipante è stato protagonista di un breve, ma significativo, episodio di insofferenza nei confronti di una donna che lo precedeva nella corsa. Nel breve volgere di pochi istanti si è passati dall’offesa al body shaming apostrofando con termini offensivi sia la persona impegnata nella sua performance.
Un fatto al quale hanno assistito diverse persone che a loro volta hanno poi espresso tutta l’indignazione del caso. Una vicenda che si potrebbe derubricare velocemente, ma che per tutta la Uisp va invece presa come nota significativa, come esempio di qualcosa sul quale ancora oggi, nel 2023, dobbiamo lavorare insieme perchè non venga sottovalutata e sottodimensionata.
Non è questo il luogo né il tempo per condannare direttamente la persona artefice dello sproloquio, né tantomeno farne bersaglio di una reprimenda che sarebbe pur giustificata. Ciò che ci preme come comitato territoriale Uisp e come settore Podismo, in questo caso suo malgrado coinvolto, è evidenziare quanto un modo di esprimersi e di valutare le donne nello sport, come nella vita di ogni giorno, sia ancora, purtroppo, vivo nella mente di molti, anzi di troppi.
La derisione del corpo altrui, così come la discriminazione delle rispettive capacità atletiche devono essere superate anche in questi episodi per poter guardare al futuro con la speranza di una società più equa e rispettosa. “È necessario non abbassare la guardia – sottolinea Gabriele Tagliati, presidente Uisp Ravenna-Lugo – mantenendo alta l’attenzione. Solo con il rispetto altrui si può costruire una cultura tollerante e rispettosa. A dimostrare questo ci sono le tante reazioni di sdegno dopo l’episodio di ieri. Non stiamo parlando di fatti gravi e siamo contenti che lo spunto ad una riflessione collettiva venga da una situazione che sarebbe potuta essere archiviata. Parlarne serve, sempre. Non si tratta di una situazione che può lasciare qualcuno indifferente, anzi non deve”. “La Uisp – dice ancora Tagliati – è una associazione molto attenta al rispetto delle persone e in ogni momento formativo, per dirigenti, operatori educatori e atleti, vengono riservati momenti specifici di sensibilizzazione anche di cultura del rispetto di genere. Episodi, anche se isolati, ci dimostrano quanto sia importante e necessario continuare quotidianamente a discutere di diritti, perché solo in questo modo una associazione come la nostra, così attenta, può avere la certezza di saper rispondere”.