Con il presente documento, condiviso nella Giunta Regionale, intendiamo esprimere la posizione di UISP Emilia Romagna in merito alle necessarie restrizioni imposte dalla pandemia ed alle vivaci, ma inconcludenti polemiche sulle interpretazioni relative a DPCM ed ordinanze in materia di attività sportive, in particolare inerenti gli eventi ed allenamenti nelle Zone Rosse.
Preso atto che, in queste settimane di confronto, tutti gli amministratori pubblici a tutti i livelli, dal piccolo Comune alla Regione, ci hanno manifestato senza equivoci la volontà politica di sospendere tutte le attività sportive ad eccezione delle competizioni di altissimo livello, riguardanti atleti riconducibili o equiparabili a professionisti.
Chiarito che in questa fase di emergenza sanitaria acuta, quand’anche questa scelta non fosse unanime nei vari livelli territoriali, non è immaginabile, oggi, l’eventualità di mettere in discussione una volontà così esplicita.
In Emilia Romagna la UISP invita i propri associati e tutte le società sportive affiliate ad assumere comportamenti di massima responsabilità, sospendendo le attività di allenamento ad eccezione delle attività individuali all’aperto, non di contatto e nel rispetto dei protocolli; chiede inoltre agli altri EPS della Regione di assumere la medesima posizione di responsabilità in questa fase drammatica.
Allo stesso tempo chiediamo a tutte le FSN di dimostrare maggiore responsabilità, collaborando nella definizione senza equivoci di un confine inoppugnabile nell’individuazione delle attività di altissimo livello riguardante società o atleti riconducibili o equiparabili al professionismo coerente con le richieste degli amministratori pubblici del territorio, deliberando di conseguenza la sospensione di tutti gli altri livelli di attività.
Il CONI, le istituzioni e le autorità pubbliche, diversamente da quanto fatto sino ad ora, devono intervenire (ognuno secondo i propri ambiti) con disposizioni eque, trasparenti e non equivocabili, e devono senza ulteriori indugi stigmatizzare, attivare meccanismi di controllo e sanzionare comportamenti non conformi alle disposizioni.
È urgente e indispensabile che tutto il mondo sportivo si dimostri unito e credibile, dimostrando la massima responsabilità nel contrasto alla pandemia. Disquisire su cavilli interpretativi delle ordinanze ci distrae dalle questioni più urgenti e centrali: da una lato la necessità urgente di forme adeguate di ristoro per i gestori degli impianti sportivi, per lavoratori e collaboratori sportivi, per le società e le associazioni sportive di base, dall’altro la richiesta esplicita di collocare il percorso di riforma dell’ordinamento sportivo all’altezza della sfida della ricostruzione che ci attende negli anni a venire.