“Da notizie di stampa e dal sito dell’Adsp, veniamo a sapere che l’Autorità di sistema portuale sarebbe intenzionata a vendere il terreno che era stato individuato per creare un’area di servizi all’autotrasporto. Parliamo dell’appezzamento su Via Stefano Bondi a sud dal comparto artigianale Bassette, e a Nord Ovest dal Canale Magni, dove con la modalità del project financing, si era portato avanti un piano che avrebbe reso possibile attrezzare un’area di sosta (capace anche di fornire ristoro agli operatori dell’autotrasporto), che sarebbe stata dotata di 214 stalli per tir, compresi quelli per camion refrigerati, comprendendo anche piazzole attrezzate per il trasporto di animali vivi ed ulteriori dotate degli standard per i mezzi che trasportano merci pericolose.
L’investimento, frutto di una partnership pubblico-privata, avrebbe coperto una necessità di cui si parla da decenni e che, negli stessi intenti dichiarati dall’Ente portuale, aveva una funzione duplice. Da un lato, per l’appunto, offrire un’opportunità agli addetti della logistica e dell’autotrasporto, tanto è vero che all’interno dell’area doveva sorgere anche uno spazio ristoro e la possibilità di farsi la doccia e rinfrescarsi. Avrebbe poi ovviato, almeno in parte, ad una problematica di sicurezza che è annosa e ancora presente. Sappiamo bene, infatti, che la via Baiona è in alcune fasi della giornata bloccata non solo dal traffico dei mezzi pesanti, ma anche da una loro sosta impropria, di tir che attendono di effettuare l’entrata nei vari stabilimenti, Marcegaglia in primis.
Ora questa prospettiva giunge ad una oggettiva impasse, dopo che l’unico gruppo che aveva presentato una propria candidatura al project financing, aggiudicandosi la concessione dell’area, si sarebbe tirato indietro per gli aggravi di costo nel frattempo maturati in questi anni di ascesa dell’inflazione. Come Uil Trasporti di Ravenna non vogliamo certamente inserirci in una discussione che attiene l’Autorità di sistema portuale e il privato. Il nostro intervento però è volto ad invitare a non far cadere ancora una volta nel vuoto un ragionamento utile a migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del ramo trasporti e le condizioni di sicurezza di molti occupati del sistema portuale nel suo complesso. Un ragionamento che, finalmente, sembrava trovare un iter concreto per una sua realizzazione e per il quale non vorremmo si disperdesse ora la progettualità, che invece fornirebbe non solo una risposta all’esigenza di molti lavoratori, ma anche un vantaggio competitivo al sistema economico che ruota sul mondo portuale. L’auspicio quindi è che con la vendita e il mantenimento della destinazione d’uso stabilita il progetto finalmente decolli, ma come sindacato di categoria invitiamo a mantenere la determinazione su questa partita, che migliorerebbe la qualità dell’autotrasporto sia nel vissuto dei lavoratori, sia nella loro sicurezza, ma anche nell’efficienza di sistema generale.”