“Siamo a giugno ed ancora non si ha notizia di come e quando il Ministero dell’Interno intenda rafforzare la presenza delle Forze di Polizia in una Regione, come l’Emilia Romagna a forte connotazione turistica, già ora presa d’assalto da visitatori. La preoccupazione sul fronte della sicurezza è chiara e programmabile, soprattutto se si analizzano le statistiche ufficiali divulgate con largo anticipo”. dichiara il sindacato Uil Polizia – Emilia Romagna
“In Emilia Romagna, racconta Viale Aldo Moro, dati record: nel 2017 si sono registrate 57 milioni di presenze in Regione (+ 6,3 dal 2016 e con il 9% di stranieri) di cui ben 42 milioni solo in riviera (+ 6,3%). Un altro indice per la sicurezza stradale è il movimento sulle autostrade. Secondo Autostrade per l’Italia, in uscita, nella riviera, si sono avuti circa 28 milioni di veicoli con un aumento del 3,5% rispetto al 2016.
Se prendiamo in considerazione il periodo maggio/settembre, è quanto mai evidente la necessità di incrementare la presenza sul territorio degli operatori di Polizia a tutela della sicurezza dei cittadini e della viabilità stradale e autostradale” sottolinea il sindacato.
“I soli dati della riviera sono impressionanti e dei 42 milioni di visitatori, circa 38 milioni si sono concentrati nel periodo maggio-settembre; questo con 13 milioni di uscite di autovetture ai caselli.
In Emilia Romagna all’emergenza “riviera” che riguarda le province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, si aggiunge quello connesso con il turismo per le città d’arte (oltre 7 milioni di presenze, + 10,5%), con l’Appennino (oltre 2 milioni, + 4,5%) e le terme in varie località (quasi 9 milioni + 9,4%).
L’intera regione è presa d’assalto da turisti ed autoveicoli (non da meno anche la rete ferroviaria ed aerea). Va inoltre tenuto conto che lo snodo bolognese è crocevia con il resto dell’Italia con altre decine di milioni di veicoli che dall’Europa e dal nord Italia viaggiano verso il centro o il sud della penisola.
Ci rendiamo conto che non è semplice reperire risorse in una condizione di organici largamente insufficienti già a garantire i servizi ordinari in ogni realtà, ma non si può improvvisare e scaricare il problema sugli Uffici periferici.
Non si può neanche accettare di pretendere, prima, di programmare il congedo estivo per il personale in servizio e poi rischiare di rimandarlo o ridurlo a causa di carenze e aggregazioni varie.
Si ipotizza che il Ministero dell’Interno intenda aprire un posto di Polizia a Cesenatico per un solo mese: dal 20/7 al 20/8 e con 5 dipendenti. Lo stesso nel ravennate e, nello stesso periodo, a Cervia forse con 8 aggregati … E per tutta l’area riminese?
Chi dovrà effettuare servizio di volante e tutti gli altri servizi connessi alla sicurezza? Cosa possiamo farcene di 5 o 8 poliziotti se per programmare un servizio di volante nelle 24 ore occorrono almeno 10 operatori di Polizia? Il centralino e la vigilanza all’Ufficio?
Per non parlare poi degli Ufficiali di P.G. che ricevono le denunce? Chi si occupa di sviluppare gli atti di Polizia Giudiziaria ed Amministrativa connessi all’attività che inevitabilmente verranno prodotti?
Crediamo che sia necessario comprendere che gli Uffici delle Questure, dei Commissariati e dei Reparti delle Specialità non possono essere svuotati e mettere nelle condizioni chi resta di essere costretto a rinunciare o diminuire le proprie ferie.
Si deve fare qualcosa in più”.
Il coordinamento della UIL Polizia Emilia Romagna, riunitosi proprio a Rimini con i segretari territoriali delle province maggiormente interessate, chiede al Ministero dell’Interno più attenzione e rispetto, non solo per i cittadini, ma anche per gli operatori di Polizia che svolgono servizio su un territorio che ha uno dei più alti tassi di presenze di turisti e di transito di veicoli della penisola. Chiede infine di valutare l’opportunità di aggregare nelle province interessate operatori di Polizia da altre regioni d’Italia meno coinvolte a livello turistico.