“Sono tanti gli investimenti pianificati dall’Ausl, pari a circa 96 milioni di euro e finanziati con fondi PNRR, che andranno a concludersi entro il 2026. Tutto bene, ma al di là degli investimenti infrastrutturali c’è da chiedersi: quali sono le certezze per il personale dipendente che rappresentano il vero pilastro della sanità romagnola?
Basti guardare i dati forniti dalla Regione che, pur non appassionandoci in quanto il nocciolo della questione sta nel garantire risposte ai professionisti del settore, dicono chiaramente come al 31 dicembre 2023 il personale dipendente, rispetto al 31 dicembre 2021, sia inferiore di 563 unità con particolare riferimento a: -143 amministrativi, – 303 infermieri, -66 OSS, -51 tecnici. Un dato che inoltre ci dice come questo calo rappresenta il 27,19% del totale regionale che è pari a -2071.
Una fotografia, che al di là dei paragoni con altre situazioni nazionali o dei vari confronti con altri Paesi Occidentali, dimostra le difficoltà affrontate quotidianamente dai dipendenti dell’Azienda USL della Romagna e ben note alla Direzione Aziendale che peraltro aveva infatti pensato all’instaurazione, fortemente contrastata dalla UILFPL, delle pronte disponibilità per sopperire alle assenze improvvise.
È necessario garantire dunque, al di là degli investimenti strutturali, certezze ai 16.560 dipendenti dell’AUSL da ricercare nell’ambito del livello di responsabilità aziendale sul versante qualità del lavoro e valorizzazione professionale.
Welfare, tempi vestizione e svestizione per chi è chiamato a indossare una divisa da lavoro, buoni pasto, banca delle ore, organici integrativi, mobilità territoriali tra gli ambiti provinciali della Romagna, progressioni economiche orizzontali e verticali, garanzia istituti contrattuali rappresentano argomenti sui quali invitiamo l’Azienda USL ad aprire al confronto e all’ascolto su ciò che nei fatti rappresentano le istanze delle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno devono riempire e utilizzare quelle infrastrutture oggetto di investimento del PNRR di cui si parla tanto negli ultimi giorni.
È necessario che anche chi lavora nella sanità romagnola quindi veda applicati le migliori condizioni di lavoro.La UILFPL di Ravenna è pronta come sempre a fare la propria parte a patto che non si perda ancora altro tempo con una strategia aziendale finalizzata a sfuggire alle istanze del personale del settore e a rappresentare spesso e volentieri un contesto organizzativo fiabesco che tuttavia non rispecchia la realtà dei fatti. Sui temi indicati ci dica l’Azienda quali sono le sue intenzioni.”