È partita da Bologna verso la Polonia una cucina da campo donata dall’Emilia-Romagna: da lì verrà dirottata verso il confine con l’Ucraina, per essere impiegata nell’assistenza ai profughi in fuga dalla guerra.
Ad accompagnare la struttura, un convoglio da sei mezzi – tra cui un camion gru per trasportarla e due autocarri – e una delegazione della protezione civile emiliano-romagnola. La compongono due funzionari regionali e dieci volontari: quattro di Anpas Emilia-Romagna, due, rispettivamente, per i Coordinamenti di Bologna, Parma e Reggio Emilia. A loro il compito di garantire supporto nell’installazione della cucina.
La struttura è stata donata dalla Pubblica Assistenza di Sasso Marconi (Bologna), nell’ambito del coordinamento Anpas regionale. Potrà distribuire più di 500 pasti ad ogni turno di lavoro. È una delle tre cucine trasportate dalla Colonna Mobile nazionale che, fra poche, in Veneto, sarà implementata da quattro mezzi della Regione Umbria, uno della Regione Veneto e uno del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.
La composizione del convoglio
Un camion gru per il trasporto del modulo cucina, un furgone per il trasporto del gruppo elettrogeno, un autocarro per il trasporto delle provviste alimentari, un fuoristrada e due piccoli pullman.
Accompagnano i mezzi anche abbondanti provviste alimentari offerte alla protezione civile regionale da parte di ditte del territorio.
Tra le aziende che hanno partecipato alla raccolta di alimenti, Barilla ha garantito 15 pallet di pasta e biscotti, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha assicurato una donazione di 400 chilogrammi di formaggio e Parmalat 300 litri di latte.
“A fronte di una specifica richiesta del Dipartimento nazionale di Protezione civile per recuperare una cucina da campo, la risposta del sistema regionale è stata rapida e generosa” ha spiegato l’assessore regionale alla protezione civile Irene Priolo.
La cucina sarà donata all’associazione Salesiani Don Bosco di Cracovia, insieme ad una dote importante di generi alimentari, frutto della generosità di importanti imprese della nostra terra. Trovo sempre commovente chi parte per queste missioni umanitarie e lo fa con il sorriso negli occhi. Tutto ciò è straordinario e ogni volta si rinnova.
L’Emilia-Romagna è impegnata in prima linea nel prestare supporto a chi deve fare i conti con l’ingiustizia della guerra, sia sul nostro territorio attraverso il sistema di accoglienza sia nei luoghi dell’esodo di chi è in fuga dal conflitto.”